Sciopero, scontro Salvini – sindacati. Il ministro firma la precettazione

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Scatta la precettazione dei sindacati da parte del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, per lo sciopero indetto nella giornata di venerdì 29 novembre, contro la manovra economica. Il ministro aveva chiesto alle sigle sindacali di limare la mobilitazione nel trasporto pubblico locale da 8 a 4 ore ma i leader di Cgil e Uil, Landini e Bombardieri hanno invece ribadito che lo sciopero nel Tpl sarà di 8 ore nel rispetto delle fasce di garanzia e annunciano: “Impugneremo il provvedimento”. Landini sarà alla manifestazione a Bologna, Bombardieri scenderà in piazza a Napoli.

E’ il terzo sciopero di fila da quando c’è il governo Meloni: non aderisce la Cisl. Lo stop riguarda quindi tutti i settori privati e pubblici, tranne il trasporto ferroviario: dai metalmeccanici al commercio, dalla scuola alla sanità, dalla giustizia alle poste. Cgil e Uil scenderanno in piazza per chiedere di cambiare la legge di Bilancio considerata “inadeguata” e di aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali.

Di fronte alla precettazione i sindacati potrebbero decidere di adeguarsi alla riduzione a 4 ore dello sciopero nei trasporti, per evitare che le sanzioni ricadano sui singoli lavoratori. Ieri intanto hanno tirato in ballo anche il ruolo del Garante: “La Commissione di garanzia ha obbedito ai diktat del ministro Salvini, continuando ad avanzare ulteriori richieste per la limitazione del diritto di sciopero”. Poi allo stesso Salvini chiedono cosa abbia fatto in questi due anni per i trasporti e per la sicurezza, perché – ribadiscono – il diritto alla mobilità va garantito sempre e non solo in occasione della proclamazione degli scioperi.

Il titolare del Mit Salvini punta il dito sui 1.342 scioperi proclamati e 949 effettuati, 38 al mese, di cui 518 proclamati e 374 effettuati a livello nazionale, più di uno sciopero al giorno nei 25 mesi di governo Meloni e poi torna a difendere anche il diritto alla mobilità, alla salute ed al lavoro di tutti gli altri italiani.
Dalla parte dei sindacati si schiera il Pd, il capogruppo dem in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, e la deputata e responsabile Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra, dicono: “Ormai Salvini lavora scientificamente per ridimensionare il diritto di sciopero. Un diritto garantito dalla Costituzione”.