Il Pronto Soccorso piange l’infermiera morta in montagna. “Sonia ha salvato tante vite”
Un dolore immenso ha travolto domenica una famiglia di Schio e insieme il Pronto Soccorso dell’ospedale di Santorso. E’ morta ieri Sonia Dalla Vecchia, 51 anni, mamma di due figli adolescenti e infermiera di esperienza e generosità impegnata nel reparto di emergenza del polo “Alto Vicentino”. E’ lei la vittima di una caduta in montagna ieri, poco prima delle 13 – è l’orario in cui è scattato l’allarme – dopo essere scivolata in un dirupo roccioso nel corso di un’uscita. I traumi riportati le sono costati la vita sull’Altopiano di Asiago, al “Bisele” di Canove.
Non appena, nel tardo pomeriggio di ieri, il nome della donna è stato reso pubblico, a Schio e Santorso è stato un susseguirsi di incredulità e tristezza. “Sonia ha salvato la vita a decine di persone – racconta di lei un collega – era conosciutissima e tra le infermiere più brave del Pronto Soccorso, con un’esperienza pluridecennale. Professionale e umana, lascia un vuoto immenso in tutti noi del 118″.
Oltre a questo, la 51enne vicentina si è prodigata in più momenti a favore delle donne, sia in accoglienza nel reparto che nei gruppi antiviolenza. Si era impegnata nella formazione in questo senso, in più iniziative di prevenzione sulla violenza di genere. Prima di Santorso, aveva lavorato all’ex “De Lellis” di Schio. Sonia Dalla Vecchia lascia due figli maschi di 19 e 16 anni senza la madre, improvvisamente, a causa di un incidente di montagna con esito mortale. Ieri a provocarlo è stata una scivolata sui gradini di pietra che sul sentiero del Bisele conducono alla “Grotta del Popolo“.
Si trovava in compagnia di un amico per un’escursione tra i boschi sopra la frazione abitata di Canove, nel territorio comunale di Roana. Non impegnativa, ma la montagna riserva insidie in ogni angolo tra foglie cadute e pietre che rendono viscido il suolo. L’uomo non ha potuto afferrare la compagna di uscita prima che la donna cadesse da una ventina di metri, a quanto reso noto battendo violentemente il capo sulle pietre in una gola rocciosa. Una “palestra” naturale conosciuta dagli arrampicatori che praticano l’iceclimbing. In pochi attimi si sarebbe reso conto della gravità delle condizioni dell’amica, per il trauma cranico, e ha lanciato l’allarme al 118.
Escursionista scivola e cade in un precipizio. In corso il recupero della salma
Non è stato facile raggiungere l’area impervia per soccorritori e chi in generale è stato chiamato in causa per l’intervento: il team di elisoccorso da Verona (dirottato in seguito su altre emergenze), la squadra sanitaria del Suem con l’ambulanza da Asiago, e ancora i vigili del fuoco, Soccorso Alpino e Carabinieri Forestali. Tutti a collaborare prima con la speranza di salvare una vita preziosa e, poi, nel compito non certo facile di recuperare la salma della vittima.