Caos politico in Corea del Sud, il PPP mette sotto tutela il presidente Yoon Suk-yeol

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Ancora caos politico in Corea del Sud, dopo che il Parlamento ha respinto l’impeachment del presidente Yoon Suk-yeol, colpevole di aver introdotto la legge marziale martedì scorso, subito tolta dopo la bocciatura parlamentare.

ll People Power Party, il partito al governo nel paese, ha messo “sotto tutela” il presidente Yoon Suk-yeol che non prenderà più parte agli affari di Stato, diplomazia inclusa. Il leader del partito Han Dong-hoon, il leader del People Power Party, ha promesso in una nota congiunta con il premier Han Duck-soo “un’indagine severa e trasparente” sul caos generato dalla legge marziale e di tenere colloqui regolari con il premier per prevenire potenziali vuoti amministrativi.

Le scuse prima del voto. Yoon Suk-yeol si era scusato in un messaggio televisivo alla nazione tornando in pubblico per la prima volta dal caos innescato martedì sera: “Non si ripeterà più”, aveva detto per poi aggiungere: “Non mi sottrarrò alla responsabilità legale e politica sulla dichiarazione di legge marziale”, motivata “a causa della disperazione come presidente”.

La piazza era contro il Governo. Venerdì sera, almeno 15mila manifestanti avevano sfidato il freddo per radunarsi nel distretto di Yeouido a Seul, dove si trova il Parlamento, per chiedere a gran voce le dimissioni di tutta la squadra di governo. Alcuni avevano speso addirittura tutta la notte a dispetto delle temperature gelide, mentre i parlamentari dell’opposizione erano rimasti nell’edificio istituzionale sui timori di un colpo di coda di Yoon. Un sondaggio diffuso venerdì aveva stimato il sostegno popolare al presidente al minimo storico del 13%.