Stellantis, anche gli operai di Logitech chiedono aiuto a Mattarella: 101 licenziati

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“Serve un miracolo di Natale”. È quanto chiedono gli operai di Logitech in una lettera indirizzata a Sergio Mattarella. L’appello al presidente della Repubblica è quello di intervenire nella vertenza secondo cui i 101 lavoratori coinvolti risultano licenziati a partire dal primo gennaio. Sempre nell’ambito del caso Stellantis, dopo i lavoratori di Trasnova, anche per quelli di Logitech, azienda in subappalto alla prima, è stato scritto lo stesso destino. La crisi dell’industria automobilistica europea investe gli stabilimenti italiani fino a colpire i lavoratori dell’indotto. “Signor Presidente, padre di tutti gli italiani – si legge nella lettera -, ci appelliamo a lei per un aiuto che possa salvare noi e le nostre famiglie da quest’ingiustizia e che possa ridarci il nostro lavoro, la nostra serenità e soprattutto la nostra dignità”.

Il licenziamento collettivo dei 101 addetti riguarda gli stabilimenti di Pomigliano, Cassino e Melfi a causa di una mancata conferma di lavoro da parte di Stellantis per Trasnova, ditta di cui Logitech è appunto in subappalto. “Il 2025 sarà un anno triste per tutti noi – si legge ancora nella missiva – un anno di incertezza e sacrifici. Eppure noi operai siamo abituati al sacrificio, tanti di noi iniziano la loro giornata lavorativa molto presto”. Gli operai raccontano dunque al Capo dello Stato quali sono le loro condizioni di lavoro e i sacrifici quotidiani che per necessità sono chiamati a svolgere. “Da un giorno all’altro, senza alcuna mancanza da parte nostra, ci ritroviamo senza lavoro – scrivono gli operai – e non perché la Stellantis chiude, ma perché ha deciso di dare il nostro lavoro ad altri operai. Tutto ciò sa di assurdo”.

Tra i lavoratori di Trasnova e quelli di Logitech (per lo più della sede di Pomigliano) si parla di circa 300 persone che alla vigilia di Natale si sono trovate con in mano una lettera di licenziamento. I sindacati e le forze politiche di opposizione puntano il dito contro il governo Meloni: “Ha azzerato il fondo automotive proprio nel mezzo della crisi del settore (soprattutto dell’elettrico)”. La maggioranza accusa invece la sinistra per le sue politiche green fortemente supportate dalla sinistra in Europa. Il ministro delle Imprese e del made in Italy si mostra però ottimista su un possibile accordo con Stellantis che annuncia intanto di poter spostare la sua produzione più sull’ibrido.

È un piano ambizioso quello di Alfonso Urso che, a più riprese, ha indicato un obiettivo di 1 milione di auto prodotte in Italia. Sono due i tavoli che dovrebbero dare risposte ai lavoratori coinvolti, e così pure all’azienda: domani (martedì) l’incontro con Trasnova e il 17 dicembre il tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy con Stellantis. Confronto che però i lavoratori e anche l’opposizione chiedono di spostare direttamente a Palazzo Chigi. Nel frattempo da più parti continua il pressing per portare il presidente di Stellantis, John Elkann, a riferire in Parlamento.