Scontro in auto con tre cavalli selvaggi: thienese muore in Bosnia a 37 anni

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A Thiene tante persone sono scosse dall’improvvisa morte, in Bosnia Erzegovina, di Nermin Duric, 37 anni, morto in un incidente stradale.
Nato in Bosnia, da piccolo Nermin si era trasferito nel centro dell’Alto Vicentino con la sua famiglia, trovando qui amici e compagni di scuola. Qui ha preso forma anche la sua passione per la musica rap.
Nermin aveva frequentato l’Engim, la Scuola di Formazione Professionale del Patronato San Gaetano. Qualche anno fa il rientro nel Paese dove era nato
L’incidente
La morte di Nermin Duric risale alle prime ore del 6 dicembre: l’incidente è avvenuto poco dopo mezzanotte vicino a Livno, lungo la strada regionale M16 tra Livno e Šujice: l’auto, con a bordo Nermin e due amici, ha impattato con tre cavalli selvaggi, morti nell’incidente. Il 37enne, che sarebbe stato alla guida, è morto sul colpo, mentre i due amici sono rimasti feriti. L’incidente è avvenuto in un’area nota per la sua grande popolazione di cavalli selvatici: come hanno scritto i giornali locali, l’altopiano Kruzi, ai piedi del monte Cincar, ci sono infatti più di 800 cavalli selvaggi.
La strada regionale M15 a Potočani (Bosnia Herzegovina), dove ha perso la vita Nermin Durić, cresciuto a Thiene. Si tratta di una zona  dove vivono più di 800 cavalli selvaggi
Il cordoglio
Conosciuto come Nerko Zen, Nermin Duric lascia i familiari e soprattutto la sorella Emina, che vive a Thiene e frequenta le attività Engim di via Santa Maria Maddalena. “Non riesco ad accettare tutto questo – ha scritto sui social la sorella, non riesco ad accettare il fatto che tu non ci sarai più. Non riesco ad immaginare la mia vita senza di te eppure lo devo fare. Sono orgogliosa di averti avuto e di avere te come fratello”.
“Ci sono anime che vivono con una forza che brucia veloce, che non accetta confini né compromessi. Tu eri una di quelle – ha scritto Marta Rigo, dirigente di Engim Thiene -. Hai vissuto con il coraggio di chi sfida la vita ogni giorno, con la determinazione di chi non si arrende mai e con una sensibilità rara, nascosta forse dietro alla tua voglia di superare ogni limite.Ci hai insegnato che la resistenza non è solo una questione di forza fisica, ma di cuore, di anima. Hai lasciato un segno profondo in tutti noi, non solo per la tua potente energia, ma per il modo in cui riuscivi a guardare oltre, a sentire oltre, a vivere oltre. Abbiamo camminato per un po’ insieme: dai corridoi di Engim Veneto, gli scontri accesi con i professori di laboratorio, dove la tua energia non riusciva mai a stare contenuta. Ma hai anche trovato il modo di trasformare quella forza in qualcosa di potente, come quando abbiamo lavorato insieme al video Siblings – Fratelli nella disabilità. Quello non è stato solo un progetto, è un pezzo di te, della tua capacità di guardare il mondo con occhi che sapevano vedere oltre. Ora riposa, ma non troppo, non sarebbe da te.Continua a scuoterci anche da lassù. Noi con Emina siamo qui al sicuro. Rest in power”.