L’Ucraina chiede i Caschi blu, la proposta al vaglio dell’Ue
Kiev avanza una richiesta: un contingente di caschi blu europeo da dispiegare in Ucraina dopo un accordo per una tregua nella guerra con la Russia, che viene oramai considerato imminente. I Paesi Ue hanno iniziato a discuterne e l’ipotesi piace a Donald Trump. Il nuovo presidente degli Stati Uniti, nel recente incontro a Parigi con Macron e con il presidente ucraino Zelensky, avrebbe chiarito che la creazione di una forza di pace compete all’Europa: per il team del neopresidente, servono 200mila uomini per presidiare il fronte.
Inviare peacekeeper in Ucraina potrebbe placare i timori di Kiev, preoccupata che i suoi alleati possano tirarsi indietro nel caso di una ripresa della guerra con la Russia.
Il presidente polacco Tusk ha tenuto a “porre fine alle speculazioni sulla presenza di militari di questo o quel Paese in Ucraina dopo un possibile accordo di pace o in caso di cessate il fuoco”, dopo che mercoledì scorso il quotidiano polacco ‘Rzeczpospolita’ ha anticipato il possibile invio di decine di migliaia di soldati di una forza di peacekeeping. “Ne abbiamo discusso e decisioni su azioni saranno prese a Varsavia, solo a Varsavia. E per il momento nulla di tutto questo è in programma”. Ma l’argomento è comunque sul tavolo, come riferiscono a Politico un diplomatico dell’Unione Europea e un funzionario francese.
Il presidente francese Macron, dal canto suo, ha dichiarato che è necessario “trovare un percorso” di pace in Ucraina che “tenga conto” degli interessi di Kiev e degli europei. Dobbiamo lavorare a stretto contatto con gli americani e ovviamente con l’Ucraina per trovare un modo che tenga conto degli interessi dell’Ucraina, della sua sovranità e allo stesso tempo degli interessi degli europei e della loro sicurezza”, ha aggiunto Macron, sottolineando la necessità di ”una pace negoziata per gli ucraini che possa garantire loro una pace duratura”.
Il dispiegamento di una tale forza per Kiev potrebbe essere “una delle garanzie” per una pace futura con la Russia, come ha spiegato all’Afp un alto dirigente a Kiev. “Partiamo dal principio che un cessate il fuoco non sarà sufficiente a risolvere il problema. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di garanzie e la presenza di contingenti militari può esserne una”. Un diplomatico europeo e una fonte francese hanno confermato che la visita di Macron era in parte dedicata a questo argomento.