Consiglio Ue, Meloni alla Camera: sostegno a Kiev e mano tesa alla nuova Siria. Fitto: “Con la sua nomina missione compiuta”
Sostegno incondizionato all’Ucraina, dialogo con la nuova leadership siriana, pragmatismo con Donald Trump e cambio di rotta sui migranti. Sono solo alcuni dei punti sull’agenda di Giorgia Meloni presentati dalla premier nel corso delle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo del 19 dicembre. La presidente del Consiglio ha aperto il suo discorso in Aula affermando di condividere l’approccio concreto del nuovo Consiglio Ue, “il primo di questa legislatura”. I lavori – ha detto Meloni – “saranno più snelli e concreti”, è “una impostazione che condivido molto”, occorre “focalizzare l’attenzione sulla missione dell’Europa”.
Mano tesa alla nuova Siria. “L’Italia è pronta a interloquire con la nuova leadership siriana” ha detto la premier alla Camera salutando “la caduta del regime di Assad” come “una buona notizia”, sottolineando ad ogni modo una evidente “preoccupazione per il futuro della nazione”. Meloni sposa così la nuova linea europea nei confronti del Paese liberato dopo decenni dalla tirannia di Assad. Proprio ieri a ufficializzare l’apertura di credito verso Al-Jolani era stata infatti la nuova Alta rappresentante europea per la politica estera Kaja Kallas, che aveva annunciato l’invio di diplomatici Ue a Damasco per prendere contatto con la nuova leadership.
Collegata al cambio di potere in Siria è la questione migratoria: diversi Paesi, tra cui la Germania, stanno valutando se tornare a classificare la Siria come Paese sicuro così da poter rimpatriare i rifugiati siriani. “Consideriamo improcrastinabile una revisione della direttiva sui rimpatri e del concetto di Paese sicuro, così come consideriamo importante anticipare il più possibile quanto previsto dal nuovo Patto di migrazione e asilo” ha detto in Aula Meloni ribadendo il sostegno incrollabile al sistema di esternalizzazione dei rimpatri con i Cpr in Albania: “Ribadisco che intendiamo andare avanti nell’attuazione del Protocollo, nel pieno rispetto legge italiane e delle norme europee”.
Sostegno incondizionato a Kiev. “In Ucraina siamo in campo per la costruzione di una pace giusta e duratura, basata sulla carta dell’Onu, è il nostro obiettivo – ha detto Meloni – Dobbiamo coinvolgere attori globali per raggiungere una pace giusta, l’Italia farà la sua parte”. E ha assicurato che la linea di credito Usa-Ue da 50 miliardi concordata per il 2025 sarà erogata presto grazie alle garanzie derivanti dai beni russi congelati in Europa.
Un riferimento anche al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump che il prossimo 20 gennaio si insedierà ufficialmente alla Casa Bianca. “È indispensabile – ha specificato la premier – mantenere un approccio pragmatico, costruttivo e aperto con la nuova amministrazione Trump, sfruttando le aree di potenziale e fruttuosa cooperazione Ue-Usa e cercando di prevenire diatribe commerciali che certamente non farebbero bene a nessuno”.
La premier ha anche rivendicato la centralità dell’Italia nell’Ue: “I fatti dimostrano che il nostro Pese non è isolato” ha specificato. E ricordando l’elezione a Bruxelles di Raffaele Fitto, “una persona stimata e perbene”, ha aggiunto: “Con orgoglio mi sento di poter dire missione compiuta. La nomina di Fitto è adeguato al peso della nostra nazione in Europa, è un risultato che conferma la centralità dell’Italia”.
Meloni ha poi dichiarato di voler farsi avanti tra i 27 per istituire “un pilastro Ue della Nato da affiancare a quello americano con pari peso e pari dignità”. E citando Aldo Moro ha aggiunto: “L’Europa è il luogo in cui le nazioni diventano più grandi senza perdere la loro anima, è una casa comune per le differenze”.