Manovra, via libera della Camera. Cosa prevedono gli emendamenti

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Oggi alla Camera il governo ha incassato la fiducia sul testo della Manovra: 211 deputati hanno votato a favore, 117 in senso contrario. Alle 20.00 la Nota di variazione e se tutto andrà come previsto, probabilmente intorno alle 21, dovrebbero partire le dichiarazioni di voto finali sul provvedimento. Poi la seconda lettura in Senato, che partirà lunedì 23 in commissione, mentre l’ok definitivo è previsto tra Natale e Capodanno. Forse sarà il 28, secondo i piani del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

La maggioranza si è intanto divisa sulle multe ai No vax. Si tratta del voto su quanto contenuto nell’ordine del giorno presentato dalla dem Simona Bonafè che puntava a garantire la piena e rapida attuazione dei procedimenti sanzionatori nei confronti dei ‘No vax’ escludendo quindi ogni ulteriore proroga o modifica alla legge vigente finalizzata ad evitare che le multe ai cittadini inadempienti vengano sospese o condonate. Il governo aveva dato parere contrario a tale documento, ma hanno votato a favore almeno sette parlamentari di Forza Italia, mentre il resto del centrodestra ha votato contro.

Vediamo cosa prevedono gli emendamenti trattati nella Legge di bilancio 2025. Per la casa si parte da alcune certezze, che sollevano chi deve ristrutturare ma solo se prevede di concludere i lavori nel 2025. L’agevolazione per l’edilizia infatti resta al 50%, con tetto di spesa invariato a 96mila euro, ma solo l’anno prossimo e solo per le prime case. Dalle seconde case lo sconto cala al 36%, con tetto di spesa ridotto a 48.000 euro. Dal 2026 le aliquote scenderanno al 36% anche per le prime case e al 30% per le seconde, sempre se la prossima manovra non prolungherà uno dei bonus più amati e utilizzati dagli italiani.

Stesso discorso anche per l’ecobonus, con una stretta sulle caldaie a gas che non saranno più detraibili, per incentivare tecnologie più green come le pompe di calore. Netto ridimensionamento per il Sisma bonus, oggi all’85%: i lavori antisismici saranno agevolati al 50% sulla prima casa e 36% sulle altre proprietà immobiliari. Il bonus mobili è confermato al 50%, per l’acquisto di arredo fino a 5.000 euro, mentre sparisce quello per rinverdire terrazze e giardini.

Bonus elettrodomestici. Arriva un contributo di 100 euro, o 200 euro per famiglie con un Isee inferiore a 25.000 euro, per cambiare frigoriferi, lavatrici e altro purché siano prodotti in Europa e appartengano a una classe energetica alta, ovvero almeno B. Ogni nucleo potrà richiederlo per un solo apparecchio.

Bonus nuovi nati e nido. Si chiamerà “Carta per i nuovi nati” e riconosce mille euro ai genitori entro la soglia Isee di 40mila euro per far fronte alle numerose spese dei primi mesi. Sempre per la stessa fascia di reddito viene esteso a tutti – e non più solo a quanti hanno un altro figlio sotto i 10 anni – il bonus nido. Chi ha figli, e un Isee sotto i 15mila euro, potrà beneficiare anche della nuova “dote famiglia”: un contributo, ancora da stabilire, per le spese per lo sport o attività ricreative di ciascun figlio tra 6 e 14 anni.

Confermato e rafforzato il bonus psicologo: nel 2025 ci saranno 1,5 milioni in più da distribuire per i rimborsi delle sedute. Torna anche nel 2025, ma solo per soggetti titolari di reddito d’impresa, il cosiddetto ‘Sport Bonus’: il credito d’imposta per le erogazioni liberali per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche. Introdotto con la legge di bilancio per il 2019, l’agevolazione fiscale è pari al 65% dell’importo erogato, da utilizzare in tre quote annuali di pari importo. Ma viene fissato un limite complessivo di 10 milioni di euro.

La Manovra consentirà di andare in pensione a 64 anni grazie ai fondi complementari. Chi ha versato almeno 25 anni di contributi e si trova pienamente nel regime contributivo avrà la possibilità di lasciare il lavoro una volta compiuto il 64esimo anno di età. La novità è stata introdotta nella legge di bilancio con un emendamento allo scopo di rendere più flessibile l’accesso alla pensione e interessa tutti quelli che hanno cominciato a lavorare e a versare contributi dal primo gennaio 1996 e che hanno in aggiunta una forma di previdenza complementare.