Siria, accordo sui dei gruppi armati. Proteste dei cristiani dopo l’incendio all’albero di Natale
Centinaia di manifestanti sono scesi in piazza nelle zone cristiane di Damasco dopo l’incendio avvenuto ieri di un albero di Natale vicino ad Hama, nella Siria centrale. I dimostranti, intonando slogan per la difesa dei diritti dei cristiani, hanno marciato verso la sede del Patriarcato ortodosso nel quartiere di Bab Sharqi. “Se non ci è permesso di vivere la nostra fede cristiana nel nostro Paese, come facevamo prima, allora non apparteniamo più a questo posto”, ha detto un manifestante. Le proteste sono scoppiate dopo la pubblicazione di un video che mostrava combattenti incappucciati che appiccavano il fuoco a un albero di Natale nella città a maggioranza cristiana di Suqaylabiyah.
Ieri infatti alcuni uomini armati hanno tenuto la folla dei fedeli a distanza puntando contro di loro le armi, mentre altri appiccavano il fuoco all’albero di Natale di Suqaylabiyah: la città ha una popolazione di oltre 17 mila persone, essenzialmente di religione greca ortodossa. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, i combattenti erano stranieri del gruppo islamico Ansar al-Tawhid e un leader religioso di Hayat Tahrir al-Sham ha promesso punizioni, dicendo: “L’albero sarà restaurato e illuminato entro domani mattina”.
Le nuove autorità siriane hanno annunciato di aver raggiunto un accordo con i gruppi ribelli per il loro scioglimento e integrazione nelle forze di difesa regolari. Lo ha annunciato la nuova amministrazione siriana senza precisare se l’accordo riguarda anche le forze curde. “Un accordo – si legge – per sciogliere le fazioni armate ed integrarle nel ministero della Difesa siriano è stato trovato durante un incontro tra il leader della nuova autorità ad interim di Damasco, Ahmed al-Sharaa, ed i capi delle forze di opposizione”.
Le nuove autorità siriane ad interim hanno annunciato che si è svolto un incontro tra il ministro degli Esteri, Asaad al-Shaibani e una delegazione di alto livello del ministero degli Esteri italiano. Secondo una nota, durante l’incontro si è discusso del futuro della Siria e delle modalità di cooperazione tra i due Paesi. “La delegazione italiana – riferisce ancora la nota – ha affermato il sostegno del governo alla nuova amministrazione siriana”, sottolineando che l’Italia continuerà il suo lavoro tramite l’ambasciata a Damasco.