Il no alla mozione contro la violenza sulle donne scatena la politica: “Il Comune cambi idea”

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Non poteva che sollevare un polverone la bocciatura della mozione contro la violenza sulle donne che lo scorso novembre era stata presentata dalla minoranza di Velo D’Astico, messa ai voti durante un ultimo consiglio comunale in cui l’iniziativa di tutela a favore di un sempre più martoriato universo rosa, tra lo stupore dei presenti, non ha trovato l’appoggio sperato da parte della compagine di maggioranza timonata dal sindaco Nicola Campanaro.

I fatti. Una decisione che ha lasciato l’amaro in bocca nei soggetti proponenti, delusi e increduli per come l’articolata proposta formulata dopo un lungo lavoro di ascolto e condivisione sia stata archiviata senza troppi convenevoli. Il potenziamento dei servizi di supporto per le donne vittime di violenza, con consulenze gratuite e assistenza qualificata, l’organizzazione di programmi di educazione nelle scuole per combattere gli stereotipi di genere e promuovere relazioni sane e rispettose oltre che la predisposizione di una commissione ad hoc: questi alcuni dei punti salienti della mozione che si è però dovuta fermare ai soli voti favorevoli del gruppo d’opposizione, raccogliendo invece la contrarietà dell’intera maggioranza ad eccezione del primo cittadino, astenuto.

La posizione della maggioranza. “Dopo un’attenta analisi di tutti i punti espressi nella mozione – asserisce la maggioranza di Uniti per Velo – abbiamo rilevato che la maggior parte di essi sono già attuati e altri punti proponevano cose irrealizzabili come le cassettine di denuncia. Per questi motivi non è stata approvata la mozione, oltretutto non si poteva votare in toto, in quanto parte della stessa è già attiva.
Desideriamo sottolineare che le dichiarazioni di principio non appartengono al nostro modo di fare politica, poiché preferiamo sempre l’azione concreta alle parole vuote.
Ancora una volta, è emerso che i consiglieri di minoranza non sono sufficientemente informati sulle attività e le iniziative in corso nel nostro paese. Purtroppo questa impreparazione, diverse volte, va a togliere tempo prezioso, che potrebbe essere impiegato ai reali problemi del paese.
Ci dispiace constatare che tematiche di grande rilevanza, come la violenza sulle donne, vengano strumentalizzate per fini politici, con l’intento di seminare odio e divisione anziché promuovere un reale impegno su questi temi”.

Il gruppo di maggioranza compatto contro la mozione: astenuto solo il sindaco, Nicola Campanaro

La posizione della minoranza. “Rileviamo come il sindaco – commentano invece laconici i consiglieri di Vivere Velo – si sia astenuto forse sapendo quanto pesante sia un voto contrario su una questione così importante: appare invece spiazzante, fra tutte, la contrarietà della vicesindaca Ceri e della consigliera Dal Zotto. Siamo stati attaccati dalla maggioranza perché vogliamo politicizzare la questione e invece a quanto capisco – conclude stavolta il capogruppo, Luca Cislaghi – si è lavorato perché questo comunicato fosse trasversale alle forze politiche. La speculazione sta semmai in chi, per partito preso, snobba l’opportunità di fare di Velo un punto di riferimento. Dispiace perché in regione, in parlamento ed in Europa si vota compatti per combattere la violenza sulle donne chiunque sia il proponente: il fatto che Velo sia già impegnato in altre iniziative in questo senso, benché non sempre comode logisticamente né adeguatamente divulgate, non fa che suffragare la teoria che impegnarsi di più avrebbe giovato all’intera comunità. Un segnale forte e unitario che la maggioranza ha preferito non dare, con danno proprio alle donne”.

Il comunicato della politica regionale e nazionale: Cristina Guarda, Rosanna Filippin, Chiara Luisetto, Alessandra Moretti e Daniela Sbrollini all’attacco del comune ai piedi del Priaforà.
“La violenza contro le donne è uno degli ostacoli più insidiosi e radicati al progresso sociale e ad una reale parità. È una malattia culturale di fronte alla quale l’antidoto non può che essere educativo e, appunto, anch’esso culturale. In particolare, è necessario far crescere giovani generazioni nella consapevolezza e nel rispetto verso l’altro.
Per questo motivo ci dissociamo fermamente dalla decisione dell’amministrazione comunale di Velo d’Astico, la quale, durante il Consiglio Comunale del 19 dicembre, ha bocciato una mozione contro la violenza sulle donne presentata dal gruppo di minoranza Vivere Velo, contenente proposte concrete e condivisibili. Questo gesto, a nostro avviso, non può passare sotto silenzio, soprattutto di fronte a prese di posizione che, sempre di più, vanno oltre gli schieramenti.

Basti pensare all’importante passo compiuto a livello regionale con la creazione dell’Osservatorio regionale contro la violenza sulle donne, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale del Veneto. Inoltre, è fondamentale ricordare che a livello europeo, questo tema ha ricevuto un forte impulso con l’approvazione della Direttiva (UE) 2024/1385 sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica, adottata dal Parlamento europeo lo scorso 14 maggio. La Direttiva, che incoraggia gli Stati membri a rafforzare le politiche di protezione e supporto alle donne, nonché a combattere ogni forma di violenza domestica, rappresenta una chiara indicazione per tutti i livelli istituzionali, da quello europeo a quello locale, che la violenza sulle donne è una priorità assoluta.
In tutto il mondo, le istituzioni, i governi, le organizzazioni civiche e sociali stanno cercando di sensibilizzare la popolazione, soprattutto le nuove generazioni, sulla necessità di costruire relazioni sane e combattere ogni forma di abuso, partendo dalla certezza che la violenza contro le donne è una piaga sociale che riguarda tutta la comunità e richiede azioni concrete, urgenti e strutturate ad ogni livello.

Non possiamo ignorare il messaggio che questa scelta locale trasmette. Proprio quando è in atto uno sforzo collettivo per sensibilizzare, educare e intervenire su un tema che coinvolge la vita di milioni di donne, Velo d’Astico decide di andare controcorrente, bocciando una mozione che avrebbe contribuito a dare un segnale di impegno ancor più serio, di solidarietà e di rispetto per le donne.
Sentiamo il dovere, in coerenza con il nostro impegno quotidiano, di stigmatizzare con forza la scelta dell’amministrazione comunale. Da tale decisione consegue una mancata occasione per impegnarsi verso le tante donne che ogni giorno vivono sulla propria pelle il dramma della violenza. È un passo indietro nella lotta per i diritti delle donne che ci lascia senza parole.
Auspichiamo che si cambi idea e venga riconsiderata, nel dialogo, la posizione assunta, costruendo con le opposizioni una proposta unitaria, partecipata e capace di superare questa brutta pagina”.

25 novembre ogni giorno: “Vivere Velo” propone il Comune contro la violenza sulle donne