Spettacolando – La Grande Magia è un successo senza tempo

Martedì 14 e mercoledì 15 gennaio 2025 nella Sala Maggiore del Teatro comunale di Vicenza è andata in scena “La Grande Magia” di Eduardo De Filippo.

Dalla prima volta, nel 1948, lo spettacolo è stato presentato senza soste in Italia, rivisitato con gli occhi del tempo in cui si viveva: perché ogni momento storico ha le sue complessità e le sue visioni.

Questa volta è il turno di Gabriele Russo, bravissimo nel dirigere due genialità come Natalino Balasso, nel ruolo di Calogero di Spelta, marito tradito, e Michele Di Mauro, il mago incantatore Otto Marvuglia. Balasso, con la sua parlata marcatamente veneta, interpreta con maestria il ruolo di chi pensa di  poter controllare tutto ma si ritrova a esser schiavo della sua mania di controllo, finendo per scegliere di credere a una realtà meno scomoda di quella che si trova davanti. Grazie alla mimica e alle parole di Di Mauro, manipolazione e magia trovano terreno fertile per far germogliare il senso di abbandono di chi non è disposto ad accettare i propri fallimenti.

Ancora oggi e forse più che mai prima, la commedia dal sapore tragico propone una lettura che possiamo ricondurre alla nostra realtà, che guardiamo sempre più passivamente ogni giorno. Una realtà e una verità che possiamo toccare con mano virtuale ogni istante, a nostro piacimento: la storia che lo schermo del telefono con cui ci interfacciamo ci racconta per intrattenerci. Sono gli algoritmi che scelgono per noi cosa vogliamo vedere e l’intelligenza artificiale è lo strumento più efficace di sempre per donare un effetto realtà a ciò che non mai è esistito.

Il mondo che viviamo oggi è ciò che De Filippo aveva immaginato e che oggi lo propone come un eccellente visionario, almeno quanto Orwell di “1984”.

Se in passato abbiamo cercato di non vedere ciò che a tratti ci si palesava davanti, se le nostre debolezze ci hanno proiettato le dinamiche di relazione che aleggiavano nelle nostre teste solo perché ci venisse restituita l’idea che volevamo di noi, adesso in cartellone ci sono le offerte più disparate in continuo aggiornamento. Ogni momento abbiamo la possibilità di scegliere, comprare o seguire la verità che più ci piace, illudendoci persino di poter sviluppare un gusto personale e compiere scelte indipendenti.

La grande magia inizia quando sblocchiamo lo schermo della protesi della nostra mano: possiamo aspettare che il destino creato per noi ci travolga o possiamo illuderci di indirizzarne il percorso. Il confine tra realtà e magia si è ridotto fino a scomparire: adesso sono due entità sovrapponibili, di cui abbiamo contezza solo nel momento dell’eclissi. Per scordare tutto un secondo dopo.

Paolo Tedeschi