Meloni in Arabia, punto sul caso Santanchè: “Fare riflessioni per un buon governo”

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Giorgia Meloni a bordo dell'Amerigo Vespucci nel corso della visita a Gedda

Italia e Arabia Saudita elevano le relazioni bilaterali avviando un partenariato strategico: la premier Giorgia Meloni firmerà oggi una dichiarazione congiunta con il principe bin Salman ad Al’-Ula, gioiello archeologico e patrimonio dell’Unesco, seconda tappa del viaggio iniziato ieri a Gedda e che si concluderà domani in Bahrein.

Durante la visita, Meloni ha toccato vari temi, partendo dal caso Santanchè e della spinosa vicenda giudiziaria che vede coinvolta la ministra: “Sgomberiamo il campo, non c’è nessun braccio di ferro, non c’è preoccupazione, non c’è un imbarazzo che addirittura mi porterebbe a non presentarmi in Cdm, a spostare la data della mia visita in Arabia Saudita per non incontrare il ministro Santanchè”, ha dichiarato prima di salire a bordo dell’Amerigo Vespucci.

Poi aggiunge: “C’è una riflessione che deve tenere conto del quadro generale, in un clima assolutamente sereno. Io non credo che un semplice rinvio a giudizio sia esso stesso motivo di dimissione. Penso anche che il ministro Santanchè stia lavorando ottimamente”. E ancora: “La valutazione che va fatta è quanto tutto questo possa impattare sul suo lavoro di ministro. È questa la valutazione che va fatta con il ministro Santanchè e che anzi forse deve fare soprattutto lei ed è quello su cui io attualmente non ho le idee chiare”.

La Presidente del Consiglio è intervenuta anche a proposito del comandante libico Najeem Osema Almasri, dichiarando: “Non parliamo del caso di un trafficante di uomini. Almasri è stato liberato su disposizione della Corte d’Appello di Roma non del governo. Non è una scelta del governo. Il governo, di fronte a un soggetto pericoloso, ha deciso di espellerlo immediatamente e in moltissimi casi di detenuti da rimpatriare pericolosi non si usano voli di linea anche per la sicurezza dei passeggeri. È una prassi usata anche in precedenza”.

A proposito della riforma della giustizia e delle proteste dei magistrati, ultima quella di ieri contro il ministro Nordio, Meloni sottolinea: “Le proteste sono sempre legittime ma mi rammarica questo atteggiamento dell’Anm per cui ogni riforma sul tema giustizia diventa un’Apocalisse, una fine del mondo che bisogna sempre criticare senza se e senza ma. Credo non giovi neanche ai magistrati stessi perché quando ci si siede a un tavolo un punto d’incontro si trova sempre”. Poi aggiunge: “Mi corre ricordare però che l’articolo 49 della Costituzione dice che i cittadini hanno il diritto di associarsi in partiti politici per concorrere in metodo democratico alla determinazione della politica nazionale. Questo significa che i cittadini si organizzano in partiti politici, votano, decidono quali devono essere le scelte della politica. Stiamo facendo qualcosa di perfettamente adeguato alla Costituzione che non dice che la giustizia non si può riformare”.