Medio Oriente, attesa per la liberazione dei prossimi ostaggi. Witkoff atterrato in Israele

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Il della Croce Rossa lungo la striscia di Gaza per il recupero degli ostaggi israeliani liberati

Secondo l’Onu, sono oltre 376 mila palestinesi stanno rientrando nella Striscia di Gaza ma la gioia di chi ritorna è smorzata dalle macerie che costellano la strada tanto che gli operatori umanitari dispiegati lungo quelle strade stanno avvertendo la gente del pericolo rappresentato dagli ordigni esplosivi. Vengono forniti alle persone acqua, pasti caldi, biscotti ad alto contenuto energetico, kit igienici e assistenza medica di emergenza secondo le necessità.

C’è attesa per la liberazione dei prossimi ostaggi che dovrebbe avvenire domani mentre un altro scambio avrà luogo sabato. Hamas già oggi dovrebbe fornire oggi a Israele il nome di questo terzo ostaggio che sarà liberato domani da Gaza, in base all’accordo di cessate il fuoco, insieme alla civile Arbel Yehoud e alla soldatessa Agam Berger. Si ipotizzava che si potesse trattare di Keith Siegel, 65 anni, originario degli Stati Uniti, ma ancora non c’è stata alcuna conferma. In cambio degli ostaggi, Israele libererà 30 prigionieri per ogni civile e 50 per la soldatessa Berger, tra cui 30 terroristi che stanno scontando l’ergastolo.

È intanto atterrato in Israele l’inviato del presidente americano Donald Trump in Medio Oriente, Steve Witkoff: lo scopo della sua visita è quello di negoziare la seconda e la terza fase dell’accordo sul cessate il fuoco. Witkoff ha incontrato funzionari sauditi e palestinesi a Riad per discutere del governo postbellico della Striscia di Gaza e ora dovrebbe incontrare il primo ministro Benjamin Netanyahu e altri funzionari israeliani. L’inviato di Trump ha infatti promesso a Netanyahu che gli Stati Uniti rinvieranno il processo di ricostruzione della Striscia di Gaza fino a quando non saranno stati concordati i piani per garantire la sicurezza delle comunità israeliane vicine al confine.