L’Osteria Dal Pelado torna ad accendere la piazza: “E’ un gesto d’amore per la storia del paese”

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No, non sarà solo business. Se è vero che un’attività, per essere attrattiva, deve essere soprattutto redditizia, forse i nuovi proprietari dell’osteria Dal Pelado, non hanno fatto bene i loro conti. Ma al cuore si sa, è difficile comandare: anche se si tratta di una vecchia palazzina un po’ scolorita e destinata a soccombere ai segni del tempo che passa.

Non stavolta, non a Mosson di Cogollo del Cengio dove Ivana , il compagno Riccardo, assieme ai figli e ad un nutrito gruppo già ben amalgamato, si sono cimentati in un’avventura imprenditoriale che sta facendo parlare di sé tutto il circondario. E non poteva che essere altrimenti per il Pelado, storico locale nella piccola piazza della frazione ai piedi del monte Paù che, dopo una vita gestita dall’inossidabile Antonia, aveva chiuso i battenti nel 2017. Poi, un breve tentativo da parte di un altro ristoratore, fino alla serrata definitiva che aveva fatto pensare al peggio. Come per tanti altri iconici locali del paese, a partire dal rivale storico, quel Cavij capace, negli anni d’oro, di contendersi col Pelado una clientela da tutta la provincia.

Una vicenda più che secolare per l’osteria di Mosson, sino al 1945 “Osteria alla Fonte”, ma già presente addirittura nelle mappe napoleoniche: “Il Pelado è stato per oltre cent’anni un ritrovo per i paesani, quasi un’istituzione – riferiscono emozionati i titolari – non solo per il paese, ma per l’alto vicentino. Un punto di riferimento riconosciuto dagli abitanti di Mosson al punto che non hanno mancato di farci sentire il loro calore, la loro vicinanza. Chi passava per la piazza si fermava a parlare, a chiedere. Qualcuno non si è neppure risparmiato nel darci una mano anche fisicamente, seppur in abiti poco consoni. Qualcuno ha portato anche una soppressa e una bottiglia da condividere. Il locale esprimeva già uno spirito di comunità che era tra i nostri obiettivi. E poi abbiamo trovato lungo la strada amici, ognuno con la loro arte, che si sono messi a disposizione ed hanno lavorato giorno dopo giorno con noi con la dedizione che si dedica alle cose più care. Strada facendo ci siamo accorti che, anche se ne abbiamo la proprietà, il locale appartiene a tutta la comunità e questo è qualcosa di speciale che ci rende felici ed un pizzico orgogliosi”.

Uno scorcio della gigantografia che farà bella mostra di sé all’ingresso del nuovo locale

Un orgoglio comunque costato denaro e sacrifici, nella volontà di offrire, oltre al servizio bar e un ristorante che, per il momento, funzionerà dal venerdì alla domenica, anche l’alloggio: “Questo è un obiettivo per il fine d’anno, ma stiamo effettivamente lavorando per realizzare delle nuove e accoglienti camere. Un passetto alla volta – ammettono i gestori – partendo da una cucina genuina, capace di coniugare semplicità e tradizione”. E domenica si inaugura: dalle 10 con un taglio del nastro e un momento conviviale che sa proprio di comunità. Magari con una bella foto ricordo, ancora una volta all’ombra del Pelado.