Orefice ricettava e fondeva i gioielli rubati. Sequestrati 50 chili di oro e 30 di argento, 8 arresti


Una maxi ricettazione di gioielli per un valore di 1,35 milioni di euro, 20 chili in lingotti d’oro, 30 in argento e altri 30 chili di gioielli frutto di furti e rapine. Sono questi numeri del maxi giro di ricettazione scovato dai carabinieri di Padova, che ha portato all’arresto di 8 persone e a 74 perquisizioni personali e domiciliari, con il coinvolgimento di 350 carabinieri in Veneto, Trentino e Romagna. Sono questi i numeri della maxi operazione dei carabinieri di Padova, scattata all’alba nei campi nomadi di tutto il Veneto, di Trento e di Rimini e coordinata dalla Procura della Repubblica patavina. Coinvolti campi nomadi e intere famiglie rom e sinti, ma anche organizzazioni albanesi.
Nel mirino di militari dell’Arma sono finite notevoli quantità di oro e preziosi, frutto di numerosi furti e rapine a gioiellerie e a tanti anziani compiuti negli ultimi mesi oggetto di ricettazione e riciclaggio. Nel vicentino, in particolare, i carabinieri della compagnia di Vicenza e del nucleo investigativo hanno passato a setaccio i campi nomadi di viale Cricoli e Biron di Sotto a Vicenza, dove però non sarebbe stato rinvenuto nulla di provenienza illecita.
L’inchiesta, realizzata dai carabinieri del nucleo investigativo di Padova, era inziata undici mesi fa quando gli investigatori avevano iniziato le indagini su diverse persone dedite a furti e rapine, sia in abitazione che lungo la strada, principalmente ai danni degli anziani. In un caso, si era trattato anche di una rapina in una gioielleria. Era così emersa la figura di un gioielliere della provincia di Vicenza al quale i malviventi si rivolgevano per ricettare il provento dei colpi. Otto le persone arrestate in flagranza per furti in abitazione ai danni di anziani nelle province di Venezia e Rovigo e per la rapina a una gioielleria in provincia di Vicenza.
730 incontri per ricettare gli ori rubati e trasformarli in lingotti
I carabinieri hanno documentato circa 730 incontri tra il gioielliere e i diversi ladri e rapinatori, nel corso dei quali sono stati consegnati al commerciante oltre 20 chili di monili in oro, frutto dei colpi messi a segno, per un totale di circa 1,35 milioni di euro. L’indagato, una volta ricevuti i preziosi, provvedeva poi a rivolgersi a un suo conoscente che all’interno della propria abitazione provvedeva a fondere i gioielli trasformandoli in lingotti e rendendo irrintracciabile il bottino. Nei confronti dei due uomini, all’alba di giovedì, sono scattate le perquisizioni domiciliari e il sequestro dei locali all’interno dei quali avveniva la fusione dell’oro, nonché di tutta la strumentazione. Entrambi dovranno rispondere di ricettazione.
Le ulteriori perquisizioni a carico dei vari indagati hanno portato al sequestro di ben 500 mila euro all’orefice vicentino. Altre ricerche hanno permesso di trovare e sequestrare 20 chili di oro in lingotti e 30 chili d’argento, sempre in lingotti, 30 chili di monili ancora da fondere e 390mila euro in contanti.