Grossa valanga in Trentino, morto escursionista tedesco sul ghiacciaio Presena. Due in salvo


Due persone sono in salvo mentre un terzo escursionista è stato trovato morto dopo che una valanga ha travolto tre persone in Trentino, in val di Sole, nella zona di Capanna Presena, sull’omonimo ghiacciaio. I due superstiti sono riusciti a liberarsi da soli dagli accumuli di neve lanciando l’allarme al numero unico per le emergenze. Immediatamente dopo la valanga, subito al lavoro il Soccorso alpino che però ha trovato la terza persona coinvolta senza vita.
Dopo i due distacchi di domenica, uno a Pampeago e l’altro in val dei Mocheni, questa in prossimità del Tonale è stata la terza valanga nel giro di poche ore.
Nella regione è marcato il rischio valanghe: dalla Presanella all’Adamello, dal Peller alla catena del Lagorai passano dalle Pale di San Martino comprese le cime della val di Sole, Pejo, Rabbi e del Brenta. Lo riporta il bollettino dell’Euregio, l’asse istituzionale Trento-Bolzano-Innsbruck. Nel report dell’istituto, si legge che “In molte aree sono caduti da 10 a 25 centimetri di neve al di sopra dei 1.800 metri circa, localmente anche di più . Con neve fresca e vento, progressivo aumento del pericolo di valanghe. Le valanghe possono staccarsi in modo provocato o spontaneo. Ciò già in seguito a un debole sovraccarico. I punti pericolosi si trovano a tutte le esposizioni ai di sopra dei 2mila metri circa come pure nelle conche, nei canaloni e dietro ai cambi di pendenza. Attenzione soprattutto alle basi di pareti rocciose nelle aree più colpite dalle precipitazioni. Sfavorevoli sono i pendii carichi di neve ventata, dove nel manto di neve vecchia sono presenti strati deboli”.
Secondo l’analisi dell’Euregio “nelle zone di passaggio da poca a molta neve, come all’ingresso di conche e canaloni i punti pericolosi sono più numerosi. Nelle aree più colpite dalle precipitazioni la situazione valanghiva è pericolosa. Sono possibili valanghe di medie dimensioni. Si consiglia una prudente scelta dell’itinerario e di mantenere le distanze di scarico”.