Addio a Dante Carzaniga: fu il coach del 1° trofeo dell’epopea nascente del Famila Schio

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Due immagini distanti negli anni di Dante Carzaniga, deceduto ieri a Schio

Una triste notizia ha raggiunto nella serata di ieri, e ai più è giunta invece stamattina, gli affezionati dello sport, della pallacanestro vicentina, del “mondo Famila Basket” a Schio in particolare. E’ stata confermata infatti la morte di Dante Carzaniga, ex tecnico del club in quella che è stata la prima ascesa e i primi successi nazionali della società sportiva, negli anni ’90 nei primi anni di gestione del presidente Marcello Cestaro.

Scledense d’adozione, dove aveva scelto di risiedere con la famiglia, Carzaniga lascia i figli nel dolore, Vittoria e Nicolò i loro nomi. Aveva 72 anni di età. Malato da tempo, soffriva di varie patologie che lo avevano fortemente debilitato. Lombardo di origini, era nato nel 1953 ad Arcore. Indimenticabili i suoi “baffoni”, che portava con orgoglio ai tempi di Schio.

Allenatore già di prima fascia nel basket di livello nazionale a Sesto San Giovanni, Como e Viterbo, fu scelto dalla dirigenza del nuovo Famila per rifondare la squadra dalla serie A2 e alzare l’asticella di stagione in stagione, vivendo proprio in Altovicentino l’apice della sua carriera da “direttore” bordocampo, nell’allora Palacampagnola (ora PalaRomare) di Schio. Dal 1991 al 1997 ha vissuto 6 stagioni di soddisfazioni: la prima coincide con la promozione in A1 al primo tentativo, riportando il quintetto arancione tra le big d’Italia dopo un’amara retrocessione, poi il primo storico trofeo conquistato. Fu la Coppa Italia del 1995/1996, titolo nazionale a cui ne seguiranno a decine nel palmares. In Europa, un quarto di finale raggiunti in Coppa Ronchetti. Dagli archivi sportivi la piazza d’onore dopo  la finale scudetto persa con la Pool Comense nel 1945/1995. Inoltre, anche assistente di Riccardo Sales sulla panchina della Nazionale in occasione dei giochi olimpici di Atlanta 1996.

Le sue altre esperienze da headcoach ad Alcamo in Sicilia e San Bonifacio, pur scegliendo di vivere a Schio. Dopo alcune collaborazioni con club cestistici locali e impegni da consulente esterno, Dante Carzaniga si dedicò ad altre passioni, prendendo in gestione per un periodo tempo un locale nel centro città. Con grande forza d’animo, riuscì a superare un ictus che lo colpì nel 2008. In tanti, nei commenti apparsi questa mattina sui social, lo ricordano come persona dotata di grande umiltà e semplicità, unite alla correttezza sul piano umano: qualità riconosciute che ne tracciano il ritratto di un uomo, prima ancora che sportivo, ricordato con affetto nell’Altovicentino.

A tributargli un affettuoso e riconoscente saluto anche l’assessore allo Sport del Comune di Schio, Aldo Munarini, insieme a tante altre società storiche della pallacanestro italiana – oltre al Famila Basket – dove Dante Carzaniga ha lasciato un bel ricordo del suo passaggio nel corso della carriera. Le modalità dell’estremo saluto saranno ufficializzate a breve, si terranno con ogni probabilità nel pomeriggio di venerdì.