Consiglio Europeo, Meloni: “Sostegno a Kiev e a sforzi Usa”. Su Ventotene: “Sconvolta da attacchi”


Il Consiglio europeo ha adottato le conclusioni su competitività, migrazioni e difesa e invita “ad accelerare i lavori su tutti i fronti per aumentare in modo decisivo la prontezza di difesa dell’Europa entro i prossimi cinque anni”. Inoltre “viene mantenuto il sostegno all’Ucraina, ma si sostengono anche gli sforzi americani” come richiesto dall’Italia “per una pace giusta e duratura” e “si fa riferimento anche alla ricostruzione”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni a margine del summit europeo.
I leader Ue nelle conclusioni a 26 (aggirato il veto dell’Ungheria di Orbàn), hanno ribadito che “L’Unione Europea mantiene il suo approccio di ‘pace attraverso la forza’, che richiede all’Ucraina di essere nella posizione più forte possibile, con le sue solide capacità militari e di difesa come componente essenziale”. “In linea con questo approccio, -si legge nelle conclusioni-, l’Ue rimane impegnata, in coordinamento con i partner e gli alleati che condividono lo stesso approccio, a fornire un ulteriore sostegno globale all’Ucraina e al suo popolo, nell’esercizio del suo diritto intrinseco all’autodifesa contro la guerra di aggressione della Russia”.
Volodymyr Zelensky chiede di non allentare la pressione su Mosca. “Il fatto che siano in corso sforzi diplomatici non significa che la Russia debba essere sottoposta a minori pressioni. Si tratta di un fattore estremamente importante per ridurre le possibilità di inganno da parte della Russia. Dobbiamo continuare a spingere la Russia verso la pace. Insieme a voi, agli Stati Uniti e agli altri nostri partner, possiamo farcela”, ha sottolineato il presidente ucraino, postando sui social il suo intervento in video collegamento al Consiglio europeo di Bruxelles.
“È necessario che il vostro sostegno all’Ucraina non diminuisca, ma continui e cresca. Ciò vale in particolar modo per la difesa aerea, l’assistenza militare e la nostra resilienza complessiva. Abbiamo bisogno di fondi per i proiettili di artiglieria e saremmo molto grati se l’Europa ci fornisse il prima possibile un sostegno di almeno 5 miliardi di euro”, ha aggiunto Zelensky.
La posizione della Meloni su RearmEu. Le risorse previste dal piano RearmEu “sembrano molte ma sono virtuali”. Si tratta di “una stima che si fa di una serie di scelte degli Stati nazionali”. E da parte dell’Italia “non c’è una chiusura ai prestiti” alla base della clausola di salvaguardia nazionale, ma si tratta di “una scelta che dobbiamo valutare, non abbiamo ancora i dettagli”. Ma al vertice si è parlato anche di dazi e di neutralità tecnologica nel settore automotive. Mentre sul caso Ventotene, la Meloni si è detta “sconvolta dalla reazione che ho visto ieri in aula, con parlamentari della Repubblica che sono arrivati sotto i banchi del governo con insulti e ingiurie”.
“Ventotene? Non ho insultato nessuno”. “Sono sconvolta dalla reazione alle mie parole su Ventotene” ribadisce la premier. Citando in Aula il Manifesto di Ventotene “volevo capire qual è il messaggio che si vuole dare quando si distribuisce quel testo”. “A me sembra abbastanza semplice ed è un tema politico, perché io ritengo che l’essenza di alcuni passaggi che ho letto di quel manifesto, e cioè che il popolo non è in grado di autodeterminarsi e che, quindi, va educato e non ascoltato, sia purtroppo abbastanza strutturata nella sinistra anche di oggi. E ne abbiamo avuti moltissimi esempi: ricordo degli straordinari editoriali di Eugenio Scalfari, dove ci spiegava che l’unica forma di democrazia è l’oligarchia…”.
Nuovo regolamento rimpatri. Nelle conclusioni del Consiglio Ue, aggiunge Meloni, “si fa riferimento all’ultima lettera inviata dalla presidente von der Leyen” che parla del “nuovo regolamento rimpatri: un documento che sosteniamo con forza, che prevede tra le altre cose, anche hub nei Paesi terzi per processare le richieste di asilo”, sulla scia del lavoro avviato dall’Italia con il protocollo Italia-Albania.
“C’è la richiesta dell’anticipo della soluzione sul concetto di Paese sicuro e c’è anche l’impegno ad anticipare una lista europea dei Paesi sicuri, che risolverebbe molte delle questioni che abbiamo discusso in queste settimane” sottolinea ancora la presidente del Consiglio.
“Sulla competitività si procede nella giusta direzione”. La premier dichiara: “ci sono alcune buone notizie: la semplificazione finalmente va verso una sua agenda ad hoc con obiettivi ambiziosi. La richiesta italiana è di arrivare a un taglio degli oneri amministrativi e burocratici per tutti almeno del 25% e per le Pmi almeno del 35% con un orizzonte temporale che per noi è il 2025. Su questo c’è un impegno importante delle istituzioni Ue”.
Un’altra cosa “molto buona” nelle conclusioni di questo Consiglio europeo, spiega Meloni, “è che nella parte sulla competitività si fa riferimento anche alla proposta italiana, legata a Invest-Eu per il piano della difesa”. “Noi abbiamo chiesto di aggiungere al lavoro che è stato fatto – che però carica tutto l’impegno per il settore difesa sul bilancio degli Stati nazionali – un’iniziativa che potesse mettere garanzie europee sugli investimenti privati. Questa proposta attualmente è prevista nelle conclusioni del Consiglio. Quindi si va verso un piano più ampio, che prevede anche quello che ha proposto l’Italia”.
Automotive, arriva una “buona notizia”. Questa ‘buona nuova’ riguarda l’industria perché , aggiunge la premier, “entrano per la prima volta nelle conclusioni del Consiglio il riferimento alla neutralità tecnologica e alcune risposte molto importanti sul settore dell’automotive”.
Sulla guerra dei dazi la Meloni si dice preoccupata: in merito ai dazi applicati dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump all’Ue la premier ha detto: “Serve prudenza sull’agire automaticamente”. “Sono preoccupata dalle conseguenze di una risposta per gli effetti sull’inflazione e sulla crescita, è un bene che la Commissione abbia rinviato di qualche giorno l’applicazione delle contromisure, serve una valutazione basata sulle possibili conseguenze”, ha aggiunto la premier.
Intanto il presidente francese Emmanuel Macron sta progettando un nuovo vertice con un gruppo di leader europei il 27 marzo per discutere di Ucraina e sicurezza in Europa. Lo riferisce Politico.eu, citando tre funzionari.