Gallo di Martalar, la polemica: per la maggioranza “Munari infanga per visibilità”


Dopo lo denuncia dell’ex primo cittadino e lo sfogo dell’artista, arriva puntuale la replica della maggioranza. Che la rovente polemica attorno al celebre Gallo di Vaia che campeggiava fiero davanti al municipio di Gallio non fosse terminata, lo si era infatti intuito dalla mole di condivisioni e commenti che nella giornata di ieri avevano riempito i profili social dei protagonisti.
E se Marco Martalar, lo scultore e padre dell’installazione creata dalle schegge lignee dei boschi devastati dalla tremenda tempesta che nell’ottobre 2018 colpì anche l’Altopiano, ha scelto parole di dispiacere comunque misurate e distanti dalla diatriba politica, è apparso invece più piccato il commento di Emanuele Munari, che senza troppi giri di parole ha additato l’attuale amministrazione di aver trattato l’opera alla stregua di un rifiuto: “Non è stata certo l’attuale amministrazione a decretare la fine del Gallo di Vaia – precisa la maggioranza in un comunicato – in quanto a settembre 2024 il Gallo era caduto in una serata di maltempo, a causa del deterioramento del materiale di recupero utilizzato, essendo trascorsi 6 anni dalla tempesta Vaia. L’attuale amministrazione ha contattato subito l’artista per valutare un eventuale ripristino: lo stesso dichiarava che per restaurare l’opera erano necessari interventi pari a circa 10mila euro”.
Una spesa probabilmente ritenuta eccessiva, benché – precisano sempre dalla maggioranza – una decisione definitiva non fosse comunque stata presa. Almeno non definitiva quanto la ferma condanna al modus operandi di Munari: “Non crediamo al sincero dispiacere espresso dal consigliere Munari per lo stato in cui versa l’opera – chiosano duri dalla lista civica “Gallio Comunità Territorio” – tra l’altro avvalendosi della notorietà dell’amico artista per rendere la notizia più virale. Riteniamo scandaloso che, per infangare l’attuale amministrazione, Munari arrechi danno all’immagine del paese e alle attività economiche cercando sempre di avere i riflettori puntati su se stesso.
Se il consigliere di minoranza, visto il suo ruolo istituzionale, avesse preventivamente chiesto dei chiarimenti all’attuale amministrazione invece di postare informazioni non veritiere sui social, tale effimera, sterile e dannosa polemica si sarebbe potuta evitare, soprattutto per il bene del Paese”.
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