Sanità, liste d’attesa: non utilizzati il 24% dei fondi. Scontro Governo-Regioni


È scontro tra Governo e Regioni per l’applicazione delle norme che dovrebbero consentire una riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni mediche. Tanti i pazienti che sempre più spesso si trovano costretti a ricorrere al privato.
Ad oggi il 24% dei fondi assegnati alle Regioni per accorciare i tempi non è stato utilizzato. Su un totale di oltre 1 miliardo di euro stanziati dal ministero della Salute per il triennio 2022-2024, più di milioni di euro risultano non spesi o accantonati. Una riforma ancora al palo e per questi ritardi Ministero della salute e regioni si rimpallano la responsabilità. I Nas, nei blitz svolti negli ospedali e nei laboratori, hanno scoperto che uno su quattro sui tempi dell’offerta di esami e prestazioni sanitarie non è in regola.
Il ministro della salute Orazio Schillaci in una lettera accusa i presidenti di Regione perché a suo dire sarebbero colpevoli di non applicare la riforma in varie parti: “Il Centro unico per le prenotazioni, il divieto di chiudere le agende, il ricorso al privato o all’intra moenia (senza maggior addebito per il paziente) quando il pubblico non riesce a dare una risposta celere. L’altro giorno, nel corso del question time in Parlamento: se l’abbattimento delle liste d’attesa, a otto mesi dall’approvazione della legge, è ancora lontano, è per una volontà politica delle Regioni e non per mancanza di fondi. Schillaci ha praticamento definito un “fallimento” il modello regionale di gestione della sanità.
Replicano i presidenti di Regione che hanno fatto notare che mancano le risorse promesse: “Non ci sono la riforma dei medici di base e una parte dei decreti attuativi delle nuove norme” dicono.
Schillaci chiede collaborazione ai governi territoriali: “Il mio richiamo alle Regioni è un richiamo a collaborare. Io ho la massima disponibilità. Sono certo dell’aiuto leale da parte di tutti i governatori perché la sanità, come ripeto, non è di un partito politico. Uno sforzo comune a livello organizzativo può fare molto per migliorare l’accesso alle cure e ridurre le liste d’attesa che rappresentano uno dei problemi peggiori per i cittadini”.
Il ministro richiama all’applicazione della legge per il taglio delle liste. “Propongo di andare oltre alla generica rivendicazione dell’insufficienza di fondi. È l’ultima relazione della Corte dei Conti a certificare che fra il 2020 e il 2021 sono stati stanziati oltre 2 miliardi di euro specificamente destinati all’abbattimento delle liste d’attesa ed è la stessa Corte che ha però rilevato un utilizzo esiguo e non sempre efficiente di queste risorse, con il rischio concreto che i fondi vengano impiegati per ripianare disavanzi sanitari piuttosto che per lo sсоро previsto”, scrive Schillaci che annuncia anche di voler incontrare i presidenti delle Regioni per verificare se c’è bisogno di risorse ulteriori.