Giornata mondiale della salute, Oms: “Ogni 2 minuti una donna muore di parto”


In occasione della Giornata Mondiale della Salute il presidente Sergio Mattarella ha ribadito che “il diritto alla salute è una conquista della nostra civiltà, frutto di decenni di impegno civile e mobilitazione popolare, riforme sociali e progressi scientifici”. Tuttavia, ha sottolineato il capo dello Stato, “la recente esperienza pandemica ha mostrato come la salute globale sia vulnerabile quanto sia cruciale investire in sistemi sanitari robusti, pronti a fronteggiare le emergenze”.
Il ‘Miglioramento della salute e della sopravvivenza delle madri e dei neonati’ è il tema centrale della Giornata. Secondo l’Oms, ogni due minuti, nel mondo, una donna incinta o partoriente muore, per un totale di 287mila decessi nel 2020, ultima stima disponibile.
Mattarella: “Il tema scelto per celebrare la giornata odierna, ci invita a concentrarci sulla salute delle madri e dei nuovi nati“. Bisogna “migliorare l’accesso alle cure prenatali, formare operatori sanitari qualificati e garantire infrastrutture efficienti ai neonati, significa promuovere un ciclo virtuoso dando la possibilità ai bambini di crescere in una società prospera e dinamica”, ha sottolineato Mattarella.
“Il tasso di mortalità materna e infantile in Italia è incoraggiante”. I dati, ha proseguito Mattarella, testimoniano “la presenza di un sistema sanitario diffuso, in grado di garantire cure di alta qualità e supporto a future madri e neonati. La crescente denatalità che affligge il nostro Paese impone tuttavia un impegno costante e mirato per assicurare la continuità e la qualità dei servizi, a beneficio di tutte le generazioni, in aderenza al carattere universalistico del nostro sistema sanitario”.
Tornando ai dati dell’Oms, è soprattutto l’Africa subsahariana a registrare i tassi più alti di mortalità correlata alla gravidanza e al parto. In questi paesi, il rischio è di circa 1 su 37, mentre in Europa è di 1 su 6.500. I figli di madri africane hanno inoltre 10 volte più probabilità di non raggiungere il mese di vita rispetto ai neonati dei paesi ricchi. In Italia, invece, la mortalità materna dal 2011 al 2019 ha mostrato una riduzione da 11 a 8,3 decessi ogni 100 mila nati vivi, ma con una situazione più preoccupante nel Mezzogiorno. Globalmente, inoltre, i dati Oms evidenziano che anche altre condizioni, concorrono di quasi un quarto (23%) alla mortalità, tra cui: malattie infettive e croniche come Hiv-Aids, malaria, anemie e diabete.
Molte di queste morti, a livello globale, potrebbero essere evitate. Per questo l’Organizzazione mondiale della sanità nella Giornata mondiale della salute 2025, chiede di agire. Partirà una campagna di un anno intitolata ‘Healthy beginnings, hopeful future’, ovvero un ‘inizio sano per un futuro di speranza’. Agire è indispensabile di fronte ad oltre 2 milioni di bambini che ogni anno muoiono nel loro primo mese di vita.
“Agire subito è cruciale”, è l’appello lanciato anche dalla Società Italiana di Pediatria (Sip): la salute dell’adulto si costruisce infatti fin dall’infanzia, con le ‘6 A’, ovvero sei azioni fondamentali: allattamento al seno, alimentazione corretta, attività fisica quotidiana, limitato uso di smartphone e tablet, riposo adeguato e aderenza alle vaccinazioni. “Investire nella prevenzione fin dall’infanzia significa agire sulle cause che, negli anni, portano allo sviluppo delle più comuni malattie dell’età adulta come obesità, diabete, tumori e patologie cardiovascolari”, ha dichiarato il presidente della Sip Rino Agostiniani.