“Io sono fuso”. Nasce il comitato per il sì all’unione nel paese di Colbregonza
Tra i cittadini di Carrè e di Chiuppano c’è chi si dichiara virtualmente già “fuso” e chi realmente ancora confuso. E c’è chi dice “no grazie”. E intanto nasce una sorta di comitato per sostenere le ragioni del fatidico sì al matrimonio. Fatto sta che dopo gli step conclusi non resta che affidarsi all’esito del referendum del 16 dicembre per conoscere il destino dei due comuni contigui e, forse, prossimi a confluire in un Colbregonza fresco di conio. Il contrattacco del fronte del sì giunge in risposta alla crociata dei conservatori guidata dall’ex sindaco chiuppanese (fino al 2014 per una decade) Giampaolo Maino: è nato un gruppo che potrebbe organizzarsi in comitato che si autodefinisce “Io Sono Fuso“. Con tanto di pagina facebook e sito ufficiale, creati per favorire momenti di riflessione, analisi e confronto proponendo le ragioni del sì.
“Crediamo che il progetto di fusione tra i due comuni rappresenti un’opportunità di crescita ed evoluzione – spiegano i fautori dell’unione, utilizzando il canale social -. Siamo consapevoli che ogni percorso di cambiamento implica delle difficoltà, ma siamo anche convinti che i benefici sociali, umani, organizzativi ed economici della fusione superino di gran lunga i possibili disagi”. Gli artefici della nuova mossa sullo scacchiere sono Alessandro Zendron, Andrea Segalla, Davide Apolloni, Igor Brunello, Luca Faccin, Michela Apolloni, Michele Panozzo e Pietro Ferrasin, firmatari del messaggio e dell’invito alle due comunità a partecipare a un incontro che si terrà giovedì 12 luglio in Casa Colere (ore 20.45).
Assicurano la presenza alla serata informativa i due attuali primi cittadini delle due “C”, Giuseppe Panozzo e Davide Mattei, con lo stesso Igor Brunello in qualità di moderatore della serata. Il progetto di fusione sarà illustrato tra “visioni, opportunità e paure”, come recita la locandina. Intanto, sul portale del neonato comitato, campeggia un countdown emblematico a circa 24 settimane dal voto decisivo.
Sull’altra sponda non demorde su un diverso fronte di battaglia il gruppo “No fusione, sì collaborazione” guidato da Maino, convocato la scorsa settimana in Regione Veneto per spiegare le ragioni della contrarietà sua e di alcuni cittadini delle due cittadinanze. Di fronte alla Prima Commissione si sono ripercorsi passo passo i tasselli dell’inter normativo previsto. Questioni procedurali per lo più, ma che vanno ad unirsi alle altre istanze di carattere storico e d’identità peculiari di Carrè Chiuppano, e alla “risibilità” dei benefici economici effettivi – questo secondo i fautori del no – in caso di unificazione in Colbregonza.