Un 25 aprile letterario: i consigli di Ronzani per gli 80 anni della Liberazione


Il 25 aprile, quest’anno, ricorrerà l’ottantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Molte saranno le iniziative e le manifestazioni per celebrare un avvenimento tanto cruciale per la storia del Paese. Il mondo dei libri, per parte sua, non starà certo a guardare. Ronzani Editore, infatti, festeggia l’importante ricorrenza proponendo una selezione di tre libri che spaziano dalla narrativa alla saggistica. I direttori della casa editrice, Beppe Cantele e Luisa Maistrello, ne hanno parlato con Gianni Manuel ai microfoni di “Filò“, la rubrica letteraria di Radio Eco Vicentino.
Asiago, settembre 1943. Valentino Revese, giovane tenente della Julia, è un veterano delle campagne di Grecia, Montenegro e Albania, dove ha già avuto modo di fare i conti con la brutalità della guerra. Con l’armistizio di Cassibile, Valentino – nome di battaglia “Nibbio” – è catapultato insieme ai compagni tra i boschi del suo Altopiano, nel turbine della guerriglia partigiana. Rifornimenti, incursioni, tradimenti e imboscate scandiscono una quotidianità di dubbi e speranze riguardo al futuro della nuova Italia e dei giovani che la vanno sognando. Sconforto ed euforia, dolore ed entusiasmo sono dunque i sentimenti che si alternano nel romanzo di Tiziano Vescovi “Nibbio. Finirà anche la tempesta“.
1° marzo 1944: sciopero generale della classe operaia italiana, ostile ai trasferimenti forzati e provata dalle condizioni di lavoro e dalle difficoltà alimentari. Una vera e propria forma di Resistenza all’occupazione tedesca. In Veneto le astensioni dal lavoro si verificarono un po’ ovunque, con motivazioni e modalità differenti: nel Vicentino diedero risultati importanti, in particolare a Schio e a Valdagno. “Una causa per cui combattere“, di Sonia Residori, ricostruisce le vicende operaie dei due centri industriali a partire dalla loro storia di opposizione al regime fascista, rilevando il ruolo attivo delle donne nei rispettivi episodi di Resistenza operaia. In appendice al volume la testimonianza di Romeo de Marzi e il “Diario” di Giovanni Cracco, un lavoratore coatto partito per la Germania nel maggio 1944, insieme a una nutrita galleria di immagini e documenti d’epoca.
Scritti tra il 1946 e il 1955, e usciti postumi nel 1959 per le Edizioni dello Zibaldone, gli “Appunti inutili” sono la registrazione di stati d’animo dello scrittore triestino Virgilio Giotti. Duramente messo alla prova dalla quotidiana fatica dell’esistenza, e soprattutto dalla morte in guerra di entrambi i suoi figli, Giotti si aggira come un disperato in una Trieste onirica. La città è viva: il mare, la bora, le vie, le rive, i caffè, la natura. Giotti è fisicamente vivo; ma il suo cuore e la sua mente sono immerse in giornate di pieno deserto. Si sente come un fantasma, o meglio: come un morto che si aggira nelle stanze e nella città. Non esiste più il Giotti padre, marito, poeta, pittore. Ha smesso di piangere.
Gabriele Silvestri
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