Omicidio Saman Abbas, la sentenza di appello: ergastolo a genitori e cugini, 22 anni allo zio


Arrivata nel 2016 a Novellara, Saman Abbas è stata uccisa proprio vicino alla casa dove viveva la famiglia dalla quale, avendo intuito il pericolo, voleva fuggire. Sui social network, usava il nickname Italiangirl, non accettava le regole e le tradizioni delle sue origini, e voleva vivere liberamente, evitando di sposare un parente in patria nell’ambito di un matrimonio combinato. Per tutte queste ragioni è diventata un simbolo, suo malgrado. Il procuratore di Reggio Emilia Gaetano Paci, nella requisitoria di primo grado, l’ha definita “una ribelle inconsapevole”. Saman Abbas voleva vivere senza velo, senza restrizioni, frequentare chi desiderava. Progetti interrotti per sempre quando, quella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021, è stata assassinata, probabilmente strozzata, nel vialetto davanti a casa e sepolta in una buca profonda tre metri, a poche centinaia di metri dall’abitazione familiare. Famiglia che si è sempre dichiarata innocente, ma che per la Corte di Appello di Bologna è l’autrice – tutta – dell’omicidio della ragazza.