Disastro funivia del Monte Faito: ci sono quattro indagati, tutti dell’Eav

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Per la tragedia della funivia del Monte Faito avvenuta giovedi 17 aprile, la procura di Torre Annunziata (Napoli) ha iscritto quattro persone nel registro degli indagati. Si tratta di dirigenti e dipendenti dell’Eav, l’ente gestore dell’impianto: il responsabile esercizio e manutenzione della funivia, Marco Imparato, il direttore generale Pasquale Sposito, e due dipendenti dell’ente, Giancarlo Gattuso e Pasquale di Pace. Tutto questo in vista del conferimento dell’esame autoptico sulle salme delle quattro vittime causate dall’incidente. Nel frattempo, la stessa Procura ipotizza i reati di disastro e omicidio colposo, oltre a lesioni colpose in riferimento al 23enne arabo con passaporto israeliano rimasto gravemente ferito e ricoverato all’Ospedale del Mare di Napoli.

I drammatici fatti. Giovedi scorso, mentre cercavano di raggiungere la cima del Monte Faito in funivia, hanno perso la vita: Janan Suliman, turista israelo-palestinese di 25 anni, i coniugi inglesi in gita Elaine Margaret e Derek Winn, di 58 e 65 anni e il macchinista dell’ente gestore dell’impianto Carmine Parlato, 59enne. Mentre, come detto, Thabet Suliman, 23enne fratello di Janan, è rimasto gravemente ferito alle gambe. Al momento sono ancora oscuri i motivi del disastro, ma, restano i dubbi su cavo e freni; dubbi che dovranno essere fugati dai prossimi accertamenti tecnici. Sta di fatto che la cabina precipitata era ancora agganciata al cavo quando è caduta, ecco perchè l’attenzione degli inquirenti si focalizza proprio sulla fune d’acciaio e sull’inefficacia dei freni che, a differenza della cabina a valle, non hanno bloccato la corsa a ritroso del mezzo.

Nella giornata di mercoledi 23 aprile è previsto un nuovo sopralluogo. Un sopralluogo affidato a magistrati, polizia e uomini del soccorso alpino. In particolare, investigatori e tecnici effettueranno ispezioni sul posto dove è stata trovata la cabina della funivia, poi si sposteranno lungo il percorso. Da evidenziare che sulla vegetazione circostante la stazione del Monte Faito, sono evidenti i segni del maltempo che ha abbattuto anche alcuni alberi; però, l’ipotesi che a causare la tragedia possa essere stato il maltempo viene ritenuta poco credibile dalla stessa Eav. Poi c’è il capitolo manutenzione: infatti, si è appreso che un’ispezione era prevista il giorno prima del disastro. Infine, al vaglio degli inquirenti la celerità con cui è stato lanciato l’allarme. A breve nuovi sviluppi.