Patente scaduta per l’autista di tir accusato di omicidio stradale. Rimesso in libertà
Oltre all’omissione di soccorso, il tasso alcolico fuori dai limiti di legge e il consumo di sostanze stupefacenti, si aggiunge la guida con patente scaduta da oltre sei mesi. E intanto Pietro Gentile, l’autotrasportatore che lo scorso week end in via Gombe a Thiene avrebbe speronato e provato la morte del motociclista Cristian Fontana, viene “sbloccato” dagli arresti domiciliari. Si aggrava così ulteriormente la posizione del camionista casertano di 49 anni, che non avrebbe potuto nè dovuto stare al volante nella tragica mattinata di sabato, di fronte al centro commerciale Carrefour, a questo punto per una molteplicità di divieti imposti dal codice della strada.
Lo rivela l’edizione odierna del Giornale di Vicenza. Ormai non ci sarebbero dubbi sulla piena responsabilità di Gentile in merito all’urto che provocato l’uscita dalla carreggiata della moto Honda modello Africa Twin, condotta dal capocantiere 39enne originario di Isola, sposato e residente a Vicenza. Dopo l’incidente, rivelano le indagini, l’uomo si sarebbe dileguato a bordo del bilico dal luogo dell’incidente salvo poi tornarci in un secondo momento. Troppo tardi per prestare soccorso alla vittima, nel frattempo in lotta tra la vita e la morte durante il trasporto al S. Bortolo, dove è spirato lasciando nel dolore la famiglia d’origine e la moglie peruviana Monica. Una “fuga” per lo spavento o nel tentativo di attenuare le proprie responsabilità vista l’assunzione di alcool?
Gli accertamenti sulla persona di Gentile, accusato da subito – come atto dovuto – del reato di omicidio stradale, giorno dopo giorno rivelano nuovi aspetti. Aggravanti pesanti che non possono che complicare la posizione del camionista, che rischia in giudizio una condanna fino a 12 anni di galera. Al tasso alcolico positivo (0,27 ml/g) a fronte di una tolleranza zero prevista dal codice per chi guida mezzi pesanti, si è aggiunto il riscontro di tracce di consumo di oppiacei (nei giorni precedenti a sabato), un precedente datato 2012 per detenzione di stupefacenti a uso personale e la sconcertante conferma che il casertano non poteva condurre il tir assassino, sabato scorso, in quanto sprovvisto del permesso valido per la circolazione su strada. Patente non rinnovata dopo la scadenza formale lo scorso 14 dicembre 2017.
Dopo l’udienza di convalida dell’arresto di fronte al giudice delle indagini preliminari, a Gentile sono stati revocati gli arresti domiciliari sostituendo la misura cautelare restrittiva con l’obbligo di firma due volte ogni settimana.