Dazi, Trump allenta quelli sulle auto. E troverà un accordo con la Cina


Cento giorni di mandato e tanti – tanti – temi da affrontare. Donald Trump celebra così il primo traguardo del suo secondo mandato, nella stessa maniera di sempre, cioè pensando a cosa fare nell’immediato futuro. Prima di lasciare la Casa Bianca per un comizio in Michigan, il presidente ha parlato a tutto campo con i reporter che lo attendevano nei pressi del Marine One in attesa di decollo. Tra i temi toccati anche quello dei dazi, che continua a tener banco: il tycoon ha anticipato che potrebbe essersi trovato un accordo con l’India, Paese “che sta andando alla grande”.
Trump ha detto di non essere “affatto preoccupato” per il settore automobilistico, ma – come previsto – in queste ore ha firmato un ordine esecutivo che allenta la pressione dei dazi sulle auto. Anche se le tariffe del 25% sulle vetture importate negli Stati Uniti continueranno, l’ordine previene che tariffe aggiuntive, come quelle sull’acciaio e l’alluminio, si sommino. Ma rivede anche i dazi sui componenti, che entreranno in vigore il 3 maggio: i costruttori che producono e vendono negli Usa possono ottenere alcuni rimborsi, anche fino al 3,75% del valore della vettura. Il presidente americano alleggerisce dunque i dazi sulle auto mostrando “flessibilità” e concedendo più tempo ai costruttori per affrontare la transizione. Ma avverte che le case automobilistiche che non porteranno la produzione negli Stati Uniti saranno “massacrate” dalla sua politica commerciale.
Prima di parlare al popolo Trump aveva dedicato un passaggio anche ad Amazon, che sembrava volesse evidenziare i costi dei dazi sui prezzi. Jeff Bezos è un “bravo ragazzo. È stato fantastico, ha risolto il problema molto rapidamente e ha fatto la cosa giusta” ha detto Trump. Secondo quanto riportato da alcuni media, Amazon era pronta a mettere in evidenza il costo dei dazi nei prezzi dei suoi prodotti. Un’indiscrezione che ha attirato sulla società forti critiche della Casa Bianca. Ma tutto pare rientrato.