Fissati i funerali del chirurgo vicentino deceduto dopo lo schianto in moto
Anche se ormai da 15 anni viveva lontano da Chiuppano, suo paese d’origine, il lutto per la perdita del dottor Aldo De Rossi in queste ore ha segnato tutta la comunità. Non solo i parenti che risiedono nel piccolo centro dell’Altovicentino che lo aveva visto crescere, prima degli studi e della carriera di aspirante medico e poi di apprezzato chirurgo, interrotta troppo presto, ad appena 41 anni. A strapparlo agli affetti il tragico incidente avvenuto sabato ad Adria, in provincia di Rovigo, dove viveva con la moglie Chiara e la figlia Luna di appena 11 anni, ferita anche lei nello scontro.
Il funerale di Aldo si terrà in terra rodigina, mercoledì alle 16, proprio ad Adria, città d’adozione per il chirurgo e specialista in indagini endoscopiche vicentino. In questa città si era trasferito una volta conclusi gli studi di Medicina a Padova, intraprendendo la carriera di medico stimato da pazienti e colleghi, come si può evincere dagli innumerevoli messaggi di cordoglio e di affetto sul suo profilo. Un percorso professionale e poi di vita che si è interrotto di fronte ad un destino impietoso, nella notte tra venerdì e sabato.
Da studente delle scuole superiori, invece, si era diplomato con successo al Liceo Corradini di Thiene. Una folta delegazione di familiari, amici e abitanti di Chiuppano partirà alla volta del rodigino per accompagnare la salma e stringersi attorno alla moglie, in queste ore al capezzale della figlioletta che si sta riprendendo dall’incidente, ancora ricoverata in ospedale. De Rossi prestava servizio in una clinica privata di Porto Viro, nelle vicinanza della località scelta come dimora per la famiglia.
Il violento urto contro un guard-rail non ha lasciato scampo all’uomo, mentre rientrava verso la propria dimora a bordo di una Suzuki 750. Lo schianto fatale sarebbe avvenuto a poche centinaia di metri dall’abitazione di De Rossi, fattore che accresce ulteriormente lo sgomento intorno ad una vicenda che ha scosso le due comunità venete a un centinaio di chilometri di distanza. Il tutto al rientro verso casa dopo un breve giro in moto nel centro del paese, per un semplice gelato. Non ci sarebbe alcun concorso di altri veicoli, secondo le prime indagini in attesa di conferma. Inutile poi la corsa contro il tempo verso l’ospedale di Adria poco lontano, dove il padre e medico è spirato, e dove la moglie infermiera presta servizio e si trova ora ad accudire la bambina.