Disabili in treno, ora possono salire e scendere dalla fermata. Attiva la “Sala blu”
La stazione di Thiene è stata inserita nel circuito “Sala Blu”, che consente alle persone con disabilità e con ridotta mobilità di poter agevolmente salire e scendere dal treno. La necessità del servizio era stata segnalata dalle associazioni del settore ed era balzata agli onori delle cronache circa un anno fa, quando una studentessa vicentina aveva denunciato il suo caso. Il servizio di montacarichi necessita di prenotazione con 24 ore di anticipo telefonando alla “Sala Blu” di competenza (nel caso di Thiene è quella di Verona), tramite il numero verde 800.90.60.60 oppure inviando una mail.
Francesca, una ragazza che si sposta con la sedia a rotelle, aveva rischiato di non poter frequentare l’università a Vicenza perché non c’erano mezzi di trasporto a lei accessibili nella tratta dall’Alto Vicentino al capoluogo. “Grazie all’azione combinata della Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap) e di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) è stato possibile attivare nella stazione ferroviaria di Thiene il servizio – spiegano Sonia Zen, Riccardo Cagnes e Flavio Savoldi, rispettivamente presidente di Fish Veneto, coordinatore di Fish Vicenza e membro della segreteria regionale di Fish -. L’accessibilità del trasporto pubblico è un problema che da anni stiamo portando avanti, sia per quanto riguarda il trasporto su gomma che quello su rotaia”.
Occupandosi del caso di Francesca, la Fish ha potuto segnalare che “le stazioni della tratta Schio-Vicenza non sono accessibili alle persone con disabilità. Abbiamo così iniziato una trattativa con Rfi di Verona, responsabile del servizio di “Sala blu”, apprendendo che Rfi ha in programma il rifacimento di centinaia di stazioni ferroviarie (tra cui Thiene), ma che i lavori avranno lunghi tempi di attuazione – sottolineano Zen, Cagnes e Savoldi -. Serviva una soluzione intermedia e così, coinvolgendo la segreteria nazionale Fish e la direzione romana di Rfi, siamo finalmente riusciti a far attivare il servizio di assistenza per viaggiatori con disabilità e a ridotta mobilità”.
Della questione barriere architettoniche è in prima linea da tempo Aniep onlus Vicenza, federata di Fish. “E’ un piccolo grande successo che ci onora – commenta la presidente vicentina Maura Fontana -. Vivere la disabilità vuol dire “attesa”. Attesa di cosa? Attesa della volontà e della disponibilità dell’altro, del “non-io”. È quel “non-io” che diventa il “manipolatore” di quel corpo disabile. Attesa che il disabile deve vivere per affrontare la propria disabilità in questo tempo e spazio che per lui non ha una dimensione, perché nelle domande che egli pone (Posso?, Vengo anch’io?, Facciamo?, Mi porteresti a…?) il più delle volte la risposta è “non ho tempo”. Ciò che racchiude in sé il significato di ora tu non ci sei, non ci puoi essere, perché rallenti tutto il mio ritmo di vita; tempo e spazio, un tempo e uno spazio che la disabilità rallenta, il tempo frenetico di questa società”.
Un anno fa le associazioni, con un “tour”, avevano fatto vedere le difficoltà che prova chi non può muoversi autonomamente ad accedere al treno nella tratta Schio – Vicenza.