Passa il decreto dignità con 155 sì. Proteste delle opposizioni
Via libera del Senato al decreto legge dignità. Con 155 sì, 125 no e un astenuto l’assemblea ha licenziato in via definitiva il provvedimento, che nei prossimi giorni sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale.
L’ok del Senato è stato accompagnato anche dalle proteste del Pd, con i senatori che al momento dell’annuncio del voto favorevole dell’Aula di Palazzo Madama al decreto Dignità, hanno esposto i cartelli con su scritto ‘-80 mila #ByeBye lavoro’. La presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati li ha subito richiamati: “Non siamo all’asilo ma in un’Aula del Parlamento, per grazia di Dio”.
La senatrice dem Valeria Fedeli si scaglia contro il decreto: “Altro che dignità, il decreto che oggi il Senato approva è un decreto contro le lavoratrici e i lavoratori, con una serie di misure spot ad uso e consumo della comunicazione. Noi lo abbiamo chiamato ‘decreto disoccupazione’ perché, pur di contraddire in qualche modo il Jobs Act, rende più difficile per le aziende assumere, soprattutto i giovani e soprattutto nel Mezzogiorno. I posti di lavoro a tempo indeterminato non si creano ingessando i contratti, ma con incentivi e politiche del lavoro, industriali ed economiche, delle quali non c’è l’ombra. Nella scuola, poi, il decreto darà luogo ad una serie infinita di contenziosi con un danno per lo Stato di centinaia di milioni di euro”. Così Valeria Fedeli, che aggiunge: “continua la propaganda del governo. Ma di dignitoso per le lavoratrici questo decreto ha solo il titolo, inventato ad arte, cui non corrispondono contenuti”.
Contro anche Forza Italia con la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini che ha attaccato: “Questo è il governo dei ‘No’. Il governo deve avere il coraggio di dire più ‘SI’. Finora abbiamo ascoltato no alla Tav, no al Tap, no ai vaccini. Non vaccinarsi – attenzione – è una libertà esercitata in modo arbitrario a scapito di chi si vaccina e anche di chi non può esporsi al rischio contagio, per esempio a scuola, perché ha disfunzioni per cui ne morirebbe. La mia libertà finisce dove comincia la tua: questa è la base della nostra cultura liberale. Adesso sembra che si voglia invertire tutto questo. Noi ci batteremo fino allo spasimo per non essere travolti da questa deriva”.
Negativo Luca Ciriani, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato: “Come in campagna elettorale, il nostro slogan è ‘più assumi, meno paghi’. Mentre il governo grillo-leghista continua ad alimentare una burocrazia asfissiante e una tassazione bulimica”.
Soddisfazione invece dei senatori del M5S: “Con l’approvazione definitiva del Decreto Dignità al Senato arriva una prima, forte spallata a quella piaga sociale che risponde al nome di precariato. Una rivoluzione culturale con la quale, da oggi, questo governo inizia a rimettere al centro i lavoratori e i loro diritti, cancellati dalle scellerate leggi perpetrate dagli ultimi governi che hanno avuto come unico effetto quello di rendere ancora più incerta la vita dei cittadini”. Così i senatori del Movimento 5 Stelle in Commissione Lavoro.