Processo a Monsanto, 289 milioni di dollari a malato di cancro
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DeWayne Johnson ha vinto la sua ultima battaglia contro la Monsanto ed ora il gigante dell’agrochimica statunitense sarà costretto a pagargli un risarcimento milionario.DeWayne, 46 anni, ha denunciato l’azienda affermando che un suo prodotto usato come erbicida ha contribuito a farlo ammalare di un tumore rivelatosi terminale. Primo tra migliaia di querelanti ha portato a processo e fatto condannare la Monsanto, responsabile, a questo punto anche per i giudici di San Francisco, di avergli tolto il diritto a vedere crescere i due figli, di 10 e 13 anni. Il tribunale ha riconosciuto la cancerogenicità del glifosato contenuto nel Roundup e nel Ranger Pro, con cui l’uomo irrorava gli spazi esterni delle scuole di cui era custode e giardiniere a Benicia, nella Bay Area. Nella sua decisione il giudice ha stabilito che l’azienda non ha adeguatamente avvertito sui rischi nell’utilizzo del prodotto.
La Monsanto dovrà pagare a DeWayne 289 milioni tra danni economici e morali e risarcimento punitivo.Dewayne Johnson, custode di siti scolastici nella zona di San Francisco, aveva utilizzato l’erbicida della Monsanto nel suo lavoro e aveva sviluppato un’eruzione cutanea nel 2014, all’età di 42 anni, con la successiva diagnosi di un linfoma non-Hodgkin. I legali della multinazionale sostengono da parte loro che quel tipo di linfoma impiega anni per manifestarsi e che quindi Johnson deve esserne stato affetto da prima del suo incarico nel distretto scolastico.
La Monsanto dovrà pagare a DeWayne 289 milioni tra danni economici e morali e risarcimento punitivo.Dewayne Johnson, custode di siti scolastici nella zona di San Francisco, aveva utilizzato l’erbicida della Monsanto nel suo lavoro e aveva sviluppato un’eruzione cutanea nel 2014, all’età di 42 anni, con la successiva diagnosi di un linfoma non-Hodgkin. I legali della multinazionale sostengono da parte loro che quel tipo di linfoma impiega anni per manifestarsi e che quindi Johnson deve esserne stato affetto da prima del suo incarico nel distretto scolastico.
Si tratta della prima denuncia che arriva in tribunale in cui si sostiene il legame fra il glisofato e una diagnosi di cancro. Fatto che la Monsanto contesta: “La giuria ha sbagliato”, ha reagito a caldo il vicepresidente dell’azienda. Esistono tuttavia fino a 5000 denunce negli Usa simili a quella al centro del caso di Dewayne Johnson che potrebbe quindi costituire un precedente importante con possibili centinaia nuove denunce contro la Monsanto, di base a St. Louis e recentemente acquistata dal conglomerato tedesco Bayer.