Un vicentino d’adozione tra le 39 vittime del viadotto crollato a Genova
Spulciando nel triste elenco delle vittime accertate del crollo del viadotto Morandi, da ieri è circolato un nome che riguarda da vicino, purtroppo anche la provincia di Vicenza. Si tratta di Vincenzo Licata, siciliano di nascita ma che da tempo aveva scelto il capoluogo berico come residenza per sè e la sua famiglia. Autotrasportatore di 58 anni, viveva in città con la moglie e due figli, dove aveva stabilito anche la base della sua attività professionale di autista nel settore del movimento merci su strada. Si trovava in Liguria per lavoro.
Lo si apprende dal portale Ragusanews, che cita i nomi dei due siciliani non sopravvissuti al crollo del ponte autostradale. Licata risultava nelle prime ore nella lista dei dispersi – i famigliari erano a conoscenza del tragitto da percorrere, vani i tentativi di contattarlo in seguito al crollo -, poi nella mattinata di ieri lo struggente riconoscimento della salma in uno degli ospedali di Genova che ha accolto feriti e i corpi senza vita delle vittime della catastrofe.
Il bilancio nel frattempo è salito a 39 morti, di cui alcuni non ancora identificati, mentre prosegue il lavoro delle squadre di soccorso alla ricerca di altri dispersi sotto le macerie.
Sabato mattina alle 11 il rito funebre collettivo sarà allestito nell’area Fiera di Genova, con lutto nazionale e funerali di Stato proclamati dal governo italiano. Anche a Grotte, comune siciliano nel territorio provinciale di Agrigento, paese d’origine di Vincenzo Licata, è stato proclamato il lutto cittadino.
Vincenzo Licata era tra i titolari della cooperativa Sa.Fi Group, e viveva in via Legione Antonini a Vicenza, poco lontano dalla zona mercato ortofrutticolo.