Cgia di Mestre: la pressione fiscale nel 2017 si è attestata al 42,5%
Secondo gli ultimi dati della Cgia di Mestre, nel 2017 la pressione fiscale in Italia si è attestata al 42,5%. Le tasse che pesano di più sui cittadini sono l’Irpef e l’Iva. Se si aggiungono anche i contributi previdenziali, il peso complessivo del fisco su ciascun italiano si aggira attorno ai 12.000 euro all’anno.
Nel confronto con gli altri Paesi, la pressione fiscale in Italia è la sesta più elevata dell’Ue dopo la Francia (48,7%), la Danimarca (47,3%), il Belgio (46,5%), la Svezia (44,3%) e la Finlandia (43,3%).
Come detto le tasse che pesano di più sui portafogli dei cittadini italiani sono l’Irpef e l’Iva. La prima nel 2017 ha garantito alle casse dello Stato un gettito di 169,8 miliardi di euro (il 33,8% ovvero un terzo del totale) mentre la seconda è stata pari a 108,8 miliardi di euro (21,6). Per le aziende le imposte che pesano di più sono l’Ires, che nel 2017 ha consentito all’erario di incassare 34,1 miliardi di euro e l’Irap che ha assicurato 22,4 miliardi di gettito. Altrettanto onerosa è l’imposta sugli oli minerali che l’anno scorso ha garantito 26 miliardi di gettito.
Imu e Tasi invece, hanno sottratto alle tasche dei proprietari di case, negozi e capannoni 21,5 miliardi, mentre l’imposta sull’energia elettrica e gli oneri di sistema ha consentito di riscuotere 14,4 miliardi di euro. In coda alla “top ten” delle tasse versate dagli italiani i prelievi garantiti dall’addizionale regionale Irpef (11,8 miliardi), l’imposta sui tabacchi (10,5 miliardi) e l’imposta sul lotto e le lotterie (8,8 miliardi). Nel 2017 le restanti imposte (quasi un centinaio) hanno permesso alle casse dello Stato di incassare oltre 74 miliardi di euro.