Messa cancellata, Greselin (FI) attacca: “Assurde le scuse dell’amministrazione”
Non le manda a dire il coordinatore di Forza Italia Altovicentino Jimmy Greselin sulla decisione dell’amministrazione comunale di Malo, che per permettere agli alunni di ogni credo di partecipare alla cerimonia di celebrazione del 4 novembre ha deciso di cancellare la classica messa in onore dei caduti. “Scelta giustificata da ragioni immotivate – ha dichiarato – citando norme di cui non si conosce nemmeno il senso”.
In particolare Greselin ha criticato le motivazioni date dagli Assessori della Giunta Lain sulla decisione di non celebrare la Messa a suffragio dei caduti, “un bla bla che ripete a sfinimento le leggi dell’84, dell’88 e 94, oltre a sentenze del TAR del 93 e del 99 – ha detto il coordinatore di Forza Italia – addirittura anche la sentenza della Corte del 1989. Ebbene le leggi citate non proibiscono affatto di far partecipare gli studenti a commemorazioni storiche quand’anche fossero previste delle funzioni religiose. Dato che proprio la citata sentenza della Corte del 1989 nel rispetto delle norme della nostra Carta Costituzionale ha rigettato il richiamo del Prefetto di Firenze che sollevava dubbi sulla possibilità che tale libertà ledesse quella di altri credi”.
Oltre poi alle motivazioni legali il coordinatore di Forza Italia spiega con un esempio le ragioni per cui, a suo avviso, l’annullamento della Messa sia stato un errore. “Se annulliamo messe per non far dispiacere ai musulmani – ha puntualizzato – che facciamo con le gite? Annulliamo anche la visita al Duomo di Firenze, alla Basilica di Monte Berico, alla Piazza dei Miracoli di Pisa perché i bambini musulmani ne rimarrebbero scioccati? Basta con le false scuse”.
“E’ ora di smetterla di nascondere le peggiori ideologie e le codardie complici dietro a scuse ormai indifendibili – ha concluso Greselin – o impariamo a rispettare noi per primi e a far rispettare a tutti le nostre tradizioni e le regole fondamentali del nostro Paese, prima ancora delle leggi, leggine e sentenze di seconda battuta mal riuscite, o saremo i responsabili delle conseguenze di qualsiasi tipo”.