Fulmine in spiaggia colpisce un 13enne: salvato da infermiera vicentina in vacanza
Sei in vacanza in Salento, con il tuo ragazzo, vedi un fulmine abbattersi sulla spiaggia e poco dopo un bagnino correre. Decidi di seguirlo e grazie alla tua professionalità probabilmente salvi la vita a un ragazzino di 13 anni che da quel fulmine è stato colpito mentre giocava a pallone con alcuni amici. E’ quanto accaduto sabato scorso nelle spiagge tra Porto Cesareo e Torre Lapillo, in provincia di Lecce. Protagonista, Laura Dalla Gassa, infermiera del reparto di terapia intensiva dell’ospedale Alto Vicentino di Santorso fino a gennaio e ora in forza al nosocomio di Arzignano, dove vive. Il ragazzino, di origini senegalesi, è ora fuori pericolo: il rapido intervento dell’infermiera ha consentito l’arrivo dei sanitari in tempo utile per superare l’arresto cardiaco provocato dalla scarica elettrica che l’ha colpito.
“Io sono una infermiera – ha scritto oggi sul suo profilo Facebook Laura, definendosi imbarazzata e stordita dal clamore suscitato dalla vicenda – e faccio il lavoro più bello del mondo. Mi sono trovata nel posto giusto al momento giusto. Insieme ad un altro infermiere, ad un civile e ai bagnini abbiamo aiutato quel ragazzo. Dopo di noi è stato nelle mani di altri infermieri e medici preparati, il lavoro non era certo finito dopo di noi. Non mi sento un’eroina per questo. Essere infermiere è il lavoro più bello del mondo ma è anche molto difficile. Tutti i giorni, possiamo sentirci eroi e possiamo sentirci impotenti di fronte alla vita e imparare a convivere con questo è forse il più grande dei super poteri. Papà dice che c’è bisogno di testimonianze buone, di cose belle, e si, lo credo anche io. Spero sia questo quello che rimarrà. Viva la vita e i suoi colori. Un pensiero ai veri angeli in terra. I nostri colleghi del Suem che tutti i giorni si trovano di fronte a fatti come questo e alla mia zia che mi ha ispirato nella scelta di questo lavoro“.
A raccontare quanto successo nell’immediato su Facebook è stato il padre di Laura, Diego Dalla Gassa. Ecco come ha raccontato il fatto.
“Laura Dalla Gassa, ieri pomeriggio eri proprio lì, su quella spiaggia del Salento. Hai visto il bagnino correre e l’hai seguito, arrivando a quel ragazzino senegalese che era stato colpito dal fulmine. Insieme, l’avete soccorso e rianimato fino all’arrivo delle ambulanze. Forse l’avete salvato. Speriamo… Si può pensare che è il tuo lavoro, che sei una professionista, che ti sei diplomata e laureata con il massimo dei voti e lavori da infermiera nel reparto di rianimazione di un ottimo ospedale del nord Italia. Ma per me che sono tuo papà, non è solo questo. E non scrivo questo post solo perché sono orgoglioso di te, anche se ovviamente lo sono. No, non è solo questo. Scrivo perché, da papà, ammiro il coraggio, l’empatia, la generosità, la bontà verso questa umanità così piena di colori e di storie.
So che per te e i tuoi colleghi e per tutti i soccorritori in generale, professionisti o volontari, questo è normale, è la vita, nient’altro che la vita. Ma le tue gioie, i tuoi turbamenti fino alle lacrime, io li vedo e li sento. Ecco, da papà e da nonno, auguro a tutti quelli che leggeranno questo post, di trovare il coraggio di dare una mano a chiunque gridi aiuto, da qualunque posto arrivi. Il coraggio di credere nel futuro di questa umanità. Il coraggio di dire anche soltanto un semplice: Sì“.