Ponte Morandi. Commissione Mit: “Insufficienti le misure prevenzione di Autostrade”
Le misure adottate da Autostrade per la prevenzione del viadotto Polcevera “erano inappropriate e insufficienti considerata la gravità del problema“. Lo scrive la Commissione ispettiva del Mit, presieduta dall’ingegner Alfredo Principio Mortellaro, nominata dal ministro Danilo Toninelli subito dopo il crollo del 14 agosto, nella durissima relazione sul crollo del ponte.
La commissione ha sottolineato che Autostrade per l’Italia “era in grado di cogliere qualitativamente l’evoluzione temporale dei problemi di ammaloramento, ma con enormi incertezze. Tale evoluzione, ormai già da anni, restituiva un quadro preoccupante, e incognito quantitativamente, per quanto concerne la sicurezza strutturale rispetto al crollo”.
“Si ritiene più verosimile che la causa prima” del crollo del ponte Morandi “non debba ricercarsi tanto nella rottura di uno o più stralli, quanto in quella di uno dei restanti elementi strutturali (travi di bordo degli impalcati tampone o impalcati a cassone) la cui sopravvivenza era condizionata dall’avanzato stato di corrosione presente negli elementi strutturali”, si legge sempre nella relazione.
La valutazione di sicurezza del viadotto Polcevera richiesta ad Autostrade per l’Italia “non esiste, non essendo stata eseguita la valutazione di sicurezza del viadotto Polcevera”. La commissione “ha ribadito la propria richiesta” il 31 agosto e “ha appreso che, contrariamente a quanto affermato nella comunicazione del 23 giugno 2017 della Società alla struttura di vigilanza, tale documento non esiste”.”Mi auguro di vedere al più presto il decreto Genova e che dentro ci sia tutto quello che abbiamo chiesto al Governo. Abbiamo avuti riscontri positivi, se non ci sarà tutto quello che abbiamo chiesto ritorneremo alla carica”, ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci.
Il sindaco di Genova Marco Bucci ha dichiarato: “Mi auguro di vedere al più presto il decreto Genova e che dentro ci sia tutto quello che abbiamo chiesto al Governo. Abbiamo avuti riscontri positivi, se non ci sarà tutto quello che abbiamo chiesto ritorneremo alla carica”.
Le famiglie delle vittime del crollo del viadotto Morandi a Genova vogliono la verità, dicono i loro legali, e ripongono fiducia nel lavoro dei magistrati.
I tre periti del gip, Giampaolo Rosati (Milano),Massimo Losa (Pisa) e Bernhard Elsener (Zurigo), avranno due mesi di tempo per le operazioni di sopralluogo, repertazione e catalogazione dei resti dei monconi del ponte Morandi. Lo ha deciso il gip al termine dell’udienza dell’incidente probatorio. Il primo sopralluogo dei periti, insieme ai consulenti dei 20 indagati e dei familiari delle vittime, è stato fissato per il 2 ottobre. la perizia sarà discussa il 17 e 18 dicembre.