Manovra. Il governo punta a correzioni. Spread apre in calo
Il governo corre ai ripari dopo il tonfo di ieri dei mercati italiani e lo spread schizzato sopra quota 300. Ieri botta e risposta tra Roma e Bruxelles, e l’attacco di Salvini a Juncker, ma nelle ultime ore il governo sembra disponibile ad introdurre alcune correzioni: resta il totem del 2,4% ma si fa avanti l’idea di una diminuzione del deficit dal 2020 con un calo al 2,2% per arrivare nel 2021 fino al 2%.
All’ora di pranzo è previsto un nuovo vertice sulla manovra a Palazzo Chigi tra Conte, Di Maio, Salvini, Tria e Moavero. Si lavora alla definizione delle cifre del Def: non sarebbe ancora definito il meccanismo per accelerare la riduzione del debito nel triennio. Apre intanto in netto calo lo spread e segna 284 punti contro i 302 della chiusura di ieri. Il rendimento del titolo decennale scende al 3,30%. Positive anche i mercati. Avvio positivo per la Borsa di Milano. A Piazza Affari il primo indice Ftse Mib segna una crescita dell’1,28%.
Oggi è tornato a parlare il vicepremier Salvini. A Mattino 5 il ministro dell’Interno ha dichiarato: “Il 2,4% del rapporto deficit/Pil solo per un anno? “Lo abbiamo sempre detto. Quest’anno volevamo una manovra coraggiosa per mantenere almeno una parte degli impegni sacrosanti presi con gli italiani. È una manovra coraggiosa, le minacce che arrivano dall’Europa non mi sfiorano. L’anno prossimo debito e deficit scenderanno”.
Salvini non ha mancato però di attaccare nuovamente il presidente della Commissione Juncker. Ieri aveva detto: “Parlo solo con persone sobrie” ed oggi ha aggiunto: “Questo signore è il capo del Governo di 500 milioni di europei, un signore che arriva da un paradiso fiscale come il Lussemburgo. Se cercate su google ‘Juncker sobrio’ o ‘barcollante’, vedrete immagini a volte impressionanti”.