Manovra: il Def oggi in Parlamento, ma è ancora valzer di numeri
Dopo la conferenza stampa di ieri sera oggi per il Def è il giorno della presentazione in Parlamento. M5s e Lega hanno specificato ieri che le misure della prossima manovra partiranno a inizio 2019 e saranno finanziate con 20 miliardi di euro: 10 per il reddito di cittadinanza, 7 per riformare la Fornero, 2 per la flat tax e 1 per assunzioni straordinarie. Il rapporto deficit/pil sarà fissato al 2,4% nel 2019, al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021.
In realtà però è ancora un balletto di numeri, visto che il ministro dell’Interno Matteo Salvini, intervenendo a Radio Anch’io, ha parlato di numeri leggermente diversi rispetto a quelli illustrati. Il vicepremier ha detto infatti che “ci saranno 16 miliardi per i due interventi principali, reddito di cittadinanza e abolizione della legge Fornero”. “Se ce ne saranno 7-8 per la Fornero, ce ne saranno 8 per il reddito”,.
Poi alla domanda del perché per la flat tax siano stati disposti solo 2 miliardi, Salvini ha risposto: “Non possiamo fare in cinque mesi quello che gli altri non hanno fatto in 10. E’ incredibile che dopo i disastri che ha fatto il Pd ci rimproveri: siamo qua da quattro mesi e la gente ha capito che, senza miracoli, facciamo quel per cui ci hanno votato. Io nel mio su immigrazione, sicurezza e beni della mafia”.
Quindi affronta il tema Spread: “Non faremo marcia indietro sulla manovra se lo spread continua a salire”, ha precisato Salvini aggiungendo che “se tagli le tasse aiuti la crescita, noi puntiamo a un’Italia che non cresce dello zero virgola, ma del 2, del 2,5%”.
Infine Matteo Salvini punta il dito contro “i toni di alcuni commissari europei, come questo Moscovici che dice che Italia è un paese xenofobo” o “Juncker che dice che facciamo la fine della Grecia”. Questo governo – ha concluso – ha il gradimento del 60% degli italiani”.