Scuola. Nuove regole per la maturità 2019
Novità sul fonte maturità. Dopo tante supposizioni e mille indiscrezioni, arrivano le prime certezze sul contenuto delle prove. Il Miur, infatti, ha varato la circolare sull’esame di Stato 2019 con le prime indicazioni operative.
Tra le novità principali: addio al ‘quizzone’, le prove scritte scendono a 2 e verrà dato maggior peso al percorso di studi.
In sostanza la maturità della ‘Buona Scuola’ vine in parte salvata. Confermata l’eliminazione della terza prova scritta. Inoltre per essere ammessi alle prove finali ci vorrà la sufficienza in tutte le materie e aver frequentato almeno i 3/4 dei giorni di scuola svolti nel proprio istituto.
Via libera anche al nuovo sistema dei punteggi: fino a 20 punti per ogni passaggio dell’esame (le due prove scritte e l’orale) con il curriculum scolastico che potrà pesare fino a 40 punti sul voto finale. In merito, il Miur ha predisposto delle tabelle di conversione per armonizzare il punteggio di chi ha iniziato l’ultimo triennio con il vecchio sistema vigente. Saranno le scuole a dover comunicare ai propri alunni il loro punteggio aggiornato.
Quella che rimane ancora un po’ nebulosa è invece la modalità di svolgimento della prova orale. Alternanza o tesina? Questo il dilemma principale, che per ora rimane tale. Per avere il quadro definitivo di come si svolgerà e dei contenuti che avrà al suo interno si dovrà attendere il decreto sulla Maturità 2019 che, proprio per abituare studenti e scuole ai cambiamenti, verrà anticipato a febbraio 2019. Al momento quello che trapela, è che (perlomeno per giugno prossimo), ai maturandi potrebbe essere richiesto di presentare una tesina ma anche di illustrare il proprio progetto di alternanza scuola lavoro. Molto dipenderà dalla decisione del consiglio di classe, formalizzata nel cosiddetto ‘documento del 15 maggio’, basata sul tipo di attività svolte dagli alunni nel corso dell’anno.
Per quanto concerne la prova d’italiano: dalle quattro tipologie di elaborato proposte dalla ‘vecchia maturità’ si scende a tre e scomparirà il tema storico. Ma la storia verrà recuperata e proposta nelle altre tipologie, anch’esse rivedute e corrette.
Confermata l’analisi del testo. In questo caso l’ossatura è la stessa: un brano sul quale verranno posti dei quesiti ai candidati. La novità: è che ci saranno due tracce di due autori diversi. La tipologia B, invece, non sarà più un saggio breve o un articolo di giornale, ma agli studenti si chiederà di svolgere un altro tipo di tema, sempre argomentativo (con 3-4 ambiti differenti tra cui poter scegliere), ma che partirà da un solo testo di riferimento e in cui potrebbero essere inseriti elementi di analisi del testo.
Il tema di attualità, invece, si potrebbe arricchire di una traccia in più, fornendo una doppia chance agli studenti messi in difficoltà dalle altre tipologie. Infine, così come è già stato sperimentato per la prova di matematica, anche per lo scritto d’italiano ci sarà una griglia di valutazione nazionale su cui si dovranno basare i commissari d’esame, per tentare di omogeneizzare il voto sul territorio nazionale.