Riace. Revocati i domiciliari al sindaco Mimmo Lucano. “Contro di me processo politico”
Il sindaco di Riace Mimmo Lucano torna in libertà. Sono stati infatti revocati gli arresti domiciliari a suo carico, sostituiti però dal divieto di dimora nel paese calabro. Lo ha deciso il tribunale del Riesame. Vittoria solo a metà quindi per il primo cittadino calabro. Il provvedimento era stato preso dal giudice di Locri contro il primo cittadino per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e affidamento diretto fraudolento del servizio di raccolta dei rifiuti. Per Lucano i domiciliari erano scattati il 2 ottobre.
Prima della decisione della corte il sindaco aveva detto uscendo dall’aula: “Anche senza contributi pubblici andiamo avanti lo stesso perché negli anni abbiamo costruito dei supporti all’integrazione che oggi fanno la differenza”. Poi aveva lanciato la sfida: “Vogliamo uscire dallo Sprar, non voglio avere a che fare con chi non ha fiducia e con questo Governo che spesso non rispetta i diritti umani”.
Dopo la decisione del Riesame il primo cittadino ha espresso la sua preoccupazione: “Un po’ sono contento perché è come sentire di nuovo la libertà, ma non posso non essere amareggiato. Cosa sono un criminale? Ora mi pare evidente che si tratta di un processo politico. Ho paura che adesso ci sia l’obbligo di stritolarmi”, così Lucano.
“Mi allontanano dal mio paese, dal luogo in cui ho speso tutta la mia vita negli ultimi venti anni – ha aggiunto Lucano, come riporta il quotidiano “La Repubblica” -. Ma ormai andiamo avanti. Non ho nulla di cui pentirmi. Non so come, devo chiarirmi le idee, ma prima o poi sono certo che sarà riconosciuta la mia buona fede”.
Anche per la sua compagna, Lemlem Tesfahun la misura cautelare sarebbe stata affievolita. La donna, che dal 2 ottobre scorso ha il divieto di stare a Riace, a differenza del suo compagno, sarà obbligata a stare a Riace, certificando il tutto con l’obbligo di firma.