Riciclaggio di denaro e traffico illegale di rifiuti: Vicentino terra di camorra?
La polizia della Questura di Vicenza e la guardia di finanza di Arzignano hanno scoperchiato un grande traffico illecito di rifiuti che ha convolto, nella nostra provincia, alcuni pregiudicati napoletani e che, transitata alla procura distretturale antimafia, potrebbe far emergere contaminazioni anche fra persone e aziende del vicentino, portando a ulteriori sviluppi. Nove le perquisizioni eseguite in diverse regioni, due gli indagati, entrambi del napoletani e pregiudicati, 587 le tonnellate di rifiuti sequestrate a Gambellara (plastiche e polveri).
L’indagine, frutto di una intensa sinergia fra la squadra mobile berica diretta da Davide Corazzini e dalla compagnia di Arzignano della guardia di finanza, guidata dal capitano Filippo Forcolin, era partita nell’aprile scorso con un’attività di controllo preventivo su una società con sede legale a Montebello Vicentino e luogo d’esercizio a Gambellara – la Enrica srl. La ragione sociale della ditta ufficialmente risultava essere l’import-export di abbigliamento e accessori, ma in realtà l’azienda, che prima aveva sede nel napoletano, era risultata priva capacità patrimoniale e di relazioni d’affari nel vicentino.Presso la sede operativa, inoltre, erano stati notati movimenti sospetti. Un controllo congiunto di polizia e finanzieri ha permesso così di individuare e sequestrare nello stabile 410 bancali che una consulenza Arpav ha sentenziato essere rifiuti (materie plastiche e polveri) per un totale di ben 587 tonnellate, detenuti senza alcuna autorizzazione e senza alcun tracciamento. Da lì è partito un intenso lavoro di incrocio di dati, attraverso i software in dotazione alla polizia finanziaria e il passaggio dell’inchiesta sotto la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Venezia, che ora coordina le indagini.
La società, è il sospetto fondato, sarebbe il paravento per un riciclaggio di denaro “sporco” e per un traffico illecito di rifiuti, gestiti probabilmente dalla criminalità organizzata. “La domanda a cui ora dobbiamo tentare di dare una risposta è se tale attività era localizzata qui e gestita da pregiudicati campani o se si possano configuare infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto di imprese del vicentino” ha affermato in conferenza stampa il questore Giuseppe Petronzi sottolinato l’importante lavoro di squadra fra corpi diversi delle forze dell’ordine.
Durante l’operazione sono stati sequestrati computer, telefoni cellulari e documenti ora al vaglio degli inquirenti. L’incrocio di una grande mole di dati contabili ed extracontabili ha consentito di ricostruire una serie di operazioni ed individuare una rete di soggetti coinvolti, portando l’11 ottobre scorso all’emissione nove decreti di perquisizione a persone fisiche e giuridiche in Veneto, Campania, Lombardia e Toscana. E’ scattata così l’accusa di traffico illecito di rifiuti per due pregiudicati, ora indagati: M.M. 44enne di Scampia (Napoli) amministratore della società e N.M. di Palma Campania (Napoli), quest’ultimo trovato nella sede della società a Gambellara al momento della prima perquisizione ma privo di un’incarico ufficiale nella società.
Oltre a quelle alla Erica srl e ai due indagati, altre perquisizioni hanno riguardato: un’azienda attiva come ecocentro privato a Schio (dalla quale è stato appurato provenivano una parte dei rifiuti ma al momento non indagata); la moglie di M.M. (E.C. 35enne titolare di una società nella stessa sede); C.R., primo titolare della Erica srl di Palma Campania, poi ceduta a M.M.; T.P. di Altissimo, la cui posizione è ancora al vaglio degli inquirenti; B.N., una donna di Scampia; una società di Assago (Milano) e una di Empoli (Firenze).
Gli inquirenti sospettano, come ha spiegato il comandante provinciale delle fiamme gialle, Crescenzo Sciaraffa, che vi sia il rischio di infiltrazioni nel tessuto economico vicentino. Quanto alla destinazione finale dei rifiuti, si teme che prima o poi la loro fine potesse essere un rogo simile a quello che ha riguardato a metà ottobre un deposito alle porte di Milano.