Nuovo caso dl Fisco: ancora da correggere e Tria appoggia Draghi sullo spread
Per una dimenticanza, il decreto fiscale è ancora da correggere. Luigi Di Maio fa sapere che è corretta la segnalazione secondo cui è rimasto nel testo il riferimento ai capitali esteri, sia per la rottamazione che per il condono: “Poi dicono che non mi devo incazzare”, si sfoga il ministro su Fb.
Governo in allerta intanto per le banche: se vanno in crisi interverremo, assicura il ministro Tria che ha difeso l’operato del n. 1 della Bce Mario Draghi e gli da’ ragione sulla pericolosità dell’aumento dello spread.
“Mario Draghi non è stato inopportuno perché ha detto quella che è la realtà, non ha detto nulla di strano, l’ho detto anche io nei giorni scorsi”, ha commentato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria. “Lo spread a questi livelli è dannoso, la questione è in che modo lo facciamo scendere: conta quello che farà il governo in Europa”, ha aggiunto.
Tria, durante il suo intervento alla festa de Il Foglio, ha spiegato che il livello alto dello spread, secondo lui, non dipende dalla manovra: “Il deficit è alto” e “non c’è una manovra di rottura dei conti pubblici che giustifichi lo spread” ma “c’è un’incertezza politica su dove va il Paese”.
Il ministro dell’Economia ha poi assicurato che in caso di crisi delle banche “il governo deve in un modo o nell’altro intervenire. Da ministro avrei voluto un deficit/Pil più basso, da economista anche, 2,4 o il 2,5% perché bisogna contrastare il rallentamento dell’economia”. “Io dico, in generale, che bisogna sbloccare le opere pubbliche”, ha aggiunto il ministro Tria. E al direttore del Foglio Claudio Cerasa che citava, nello specifico, opere come la Torino Lione e il Terzo Valico, il titolare del dicastero dell’Economica ha risposto: “Io dico in generale tutte queste opere”.
Intanto il vicepremier Luigi Di Maio sottolinea: “Se resistiamo, il 2019 sarà l’anno del cambiamento. Credo che ci siano tanti che in questo momento stiano tifando per lo spread, ma non mi preoccupa, perché l’Italia ha un’economia solida. Non credo che le agenzie di rating misurino la felicità degli italiani. Io credo che nei prossimi mesi, se resistiamo, poi partirà e nascerà il 2019, che sarà il vero anno del cambiamento, grazie a misure che abbiamo messo in questa legge di bilancio”.