Manovra: aumento del prezzo delle sigarette e “bonus” ai cervelloni
La legge di bilancio colpirà i fumatori. Nella relazione che accompagna la manovra si legge infatti che il prezzo dei pacchetti di sigarette aumenterà di 10 centesimi, per tutte le fasce di prezzo. Per il 2019 sono previsti rincari della tassazione per le sigarette di 108 milioni, 22,5 milioni per il tabacco trinciato e 1,8 milioni per i sigari per un totale di 132,6 milioni.
Previsto però un bonus ai cervelloni. Con il nuovo ‘bonus eccellenze’ infatti avrà chance di posto fisso un ‘cervellone’ su 10. E’ quanto emerge dalla relazione tecnica. Lo sconto fino a 8mila euro è previsto per incentivare l’assunzione di laureati in corso con 110 e lode con meno di 30 anni e dottori di ricerca entro i 34 anni, che abbiano conseguito il titolo tra gennaio 2018 e giugno 2019. I giovani ‘eccellenti’ sono stati, in analogo periodo (tra 2017 e 2018) circa 60mila. Le risorse stanziate quindi permetteranno “6.000” assunzioni.
Presso il Mise arriverà il “Fondo per il sostegno al Venture Capital” da 30 milioni all’anno tra il 2019 e il 2021. Sempre strizzando l’occhio all’innovazione, arriva il voucher perché le Piccole e medie imprese possano pagare i professionisti del cambiamento tecnologico. Inoltre sale del 75% l’aliquota dell’acconto d’imposta sui premi assicurativi. Le compagnie assicurative dovranno dunque anticipare il versamento delle imposte che incassano dagli assicurati ogni volta che si stipula una polizza.
“Le famiglie con terzo figlio nato negli anni 2019, 2020 e 2021 hanno in concessione gratuita per 20 anni un terreno fra quelli messi a disposizione del Demanio”, dice il testo. “Medesimo beneficio viene destinato alle società costituite da giovani imprenditori agricoli che riservano una quota societaria ai predetti nuclei familiari pari al 30%”. Perché la campagna non resti desolata.
Cambia la misura “Resto al Sud” ampliando la platea dei potenziali beneficiari anche ai non più giovanissimi, tra i 36 e i 45 anni di età. Le agevolazioni si allargano poi ai liberi professionisti, rimasti inizialmente esclusi. Non ci sono però nuovi soldi per questa misura, visto che resta il limite di 715 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020.
Previsti anche tagli ai ministeri: corrispondono a 435 milioni. Previsto anche un calo della spesa in conto capitale, che finanzia gli investimenti, da 822 milioni, che salgono a circa 1,6 miliardi se si sommano 790 milioni di “riprogrammazioni”. Sono le cifre per il 2019 che emergono dalla relazione tecnica alla legge di bilancio. Secondo le tabelle complessivamente i fondi per la spesa corrente saliranno nel 2019 di 206 milioni (con 646 milioni di rifinanziamenti) e la spesa per investimenti di 342 milioni (con un rifinanziamento di 1,9 miliardi).