Terremoto, Caritas cerca parrocchie e gruppi di famiglie per l’accoglienza a Natale
Ascoltare le persone, noleggiare una sessantina di camper da utilizzare fino all’arrivo dei moduli abitativi (previsto entro Natale), creare centri comunitari per evitare lo spopolamento del territorio e avviare progetti per le aziende zootecniche e agricole. Sono questi gli impegni prioritari che la Caritas Vicentina, insieme con le altre Caritas diocesane del Nord-Est si è impegnata a realizzare in favore dei terremotati della diocesi di Spoleto-Norcia (la più colpita dal terremoto del 30 ottobre), affidata da Caritas Italiana in gemellaggio proprio alla Delegazione del Triveneto e a quelle della Campania e della Sardegna.
“Gemellaggio che non significa proporre interventi calati dall’alto ma decidere insieme alle Caritas locali quali sono i bisogni su cui possiamo essere di aiuto concretamente, con uno spirito di chiese sorelle” spiega il direttore di Caritas Vicentina, don Enrico Pajarin. Ad oggi la Diocesi di Vicenza ha già inviato a Caritas Italiana 410.758,82 euro raccolti con la colletta Cei di inizio settembre in favore delle popolazioni terremotate del Centro Italia, assieme a donazioni di privati cittadini alla Caritas.
“Oltre all’ascolto, il noleggio dei camper e le iniziative a sostegno dell’attività zootecnica locale – aggiunge don Pajarin – vorremmo trovare anche in diocesi di Vicenza gruppi di famiglie e parrocchie disponibili, durante le vacanze natalizie, ad ospitare per qualche giorno famiglie o gruppi di ragazzi che potrebbero trarre beneficio da un breve stacco dalla situazione di precarietà che stanno vivendo. Una volta raccolte le disponibilità le gireremo alla Caritas di Norcia. Chiedo a chi fosse interessato di contattarci via mail o telefono specificando i tipo di ospitalità, se famiglia o gruppo, quante persone, periodo e luogo. Credo possa essere un bel gesto di fraternità”.
Una rappresentanza delle Caritas del Nord-Est si è recata a Norcia (era la seconda volta dall’avvio del gemellaggio) nei giorni scorsi proprio per fare il punto sulle necessità e i bisogni più urgenti delle popolazioni della Valnerina. Erano presenti il delegato delle Caritas del Nordest per le emergenze Roberto Calzà (direttore della Caritas diocesana di Trento), Anita Scoz (sempre della Caritas trentina), Fabio Molon (Caritas Bolzano) e per la Caritas Vicentina Giovanni Marangoni.
«Siamo tornati in questa città – spiega Roberto Calzà – dopo averla visitata solo un mese fa e tutto è cambiato. Le storiche mura sono diventate un colabrodo che non fermerebbe alcun invasore, tratti di strada sono letteralmente sollevati o sprofondati. Se prima molte case erano inagibili, in attesa di perizia, ora anche un occhio non esperto capisce che alcune non avranno altro futuro che la demolizione. E l’unico spazio dove le persone possono stare insieme è una tensostruttura che nelle giornate fredde e umide non offre grande conforto». L’imminente arrivo dell’inverno provocherà infatti un ulteriore appesantimento della situazione e delle condizioni psicologiche delle persone, fortemente provate dalle ripetute scosse.
La “missione” triveneta è stata per questo prima di tutto ascolto delle comunità cristiane locali. L’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo ha sottolineato l’urgenza di «dare risposte concrete a bisogni concreti. La gente è distrutta psicologicamente, sta arrivando il freddo ed è quindi urgente intervenire con strutture comunitarie, con il sostegno alle piccole imprese zootecniche e agricole. Tutto questo per dare delle certezze alle persone che amano questa terra e che, giustamente, non vogliono lasciarla. Non dobbiamo consentire lo spopolamento della montagna. E per evitare questo stiamo avviando anche una forma di sostegno alla gente: a turno settimanale, alcuni parroci della Diocesi con i volontari della propria parrocchia saranno nelle zone terremotate».
Il parroco di Norcia don Marco Rufini avanza alla rete Caritas due richieste specifiche: «aiutateci a ricreare la comunità, che viene ancor prima degli edifici, che è scollata e disorientata. Poi, abbiamo la necessità di strutture comunitarie, almeno nei centri più popolosi». «Sono orgoglioso del mio popolo, esso è la mia forza in questo momento – afferma don Luciano Avenati, parroco dell’Abbazia di S. Eutizio -. La gente si è organizzata per far fronte all’emergenza dando vita ad una solidarietà straordinaria. Pochissimi hanno accettato di andare nelle strutture ricettive del Lago Trasimeno. Vogliamo rimanere nella nostra terra, siamo gente di montagna in grado di affrontare un inverno in emergenza, aiutateci a non far morire le nostre montagne».
Per informazioni: segreteria@caritas.vicenza.it, 0444-304986. E’ possibile aiutare le popolazioni terremotate inviando eventuali offerte (causale “Terremoto Centro Italia”) alla Caritas Diocesana Vicentina (c/c postale n. 001006203119 intestato a Diocesi di Vicenza servizi Caritas, oppure con bonifico su Banca Etica – filiale di Vicenza, EU IBAN IT53 I050 1811 8000 0000 0117 100) o all’Associazione Diakonia Onlus – Caritas Vicentina c/c Banca Etica filiale di Vicenza, IT82 Y050 1811 8000 0000 0107 933. In quest’ultimo caso le offerte sono detraibili/deducibili fiscalmente.