Più di cento minori all’anno affidati a famiglie esterne: per loro, il progetto “Eccoci” (video)
Più di cento ragazzi, a Vicenza e nell’hinterland, ogni anno sono costretti a cambiare casa. Su ordine del tribunale, con la protezione dell’Usl 6: perché a casa loro i genitori hanno problemi tali da non riuscire più a seguirli o perché sono vittime di maltrattamenti. Gli affidi, temporanei, a famiglie esterne o in comunità riguardano minori di tutte le età. Per loro, l’azienda sanitaria e la Regione stanno mettendo in campo strumenti nuovi: uno di questi è il progetto Eccoci, da poco concluso, che ha spinto i ragazzi vicentini in affido a parlare «fra sè», di loro stessi: con buoni risultati (vedi il video).
Il programma ha coinvolto 50 adolescenti vicentini con un’età compresa tra gli 11 e i 18 anni e alle spalle situazioni familiari molto difficili, e per questo in affido oppure ospiti in comunità. In parallelo, un’iniziativa analoga è stata fatta a Verona. Le conclusioni le hanno tratte qualche giorno fa in un convegno la Regione Veneto (presente l’assessore ai Servizi Sociali Manuela Lanzarin), l’Usl 6 (con il direttore Servizi Sociali Salvatore Barra e il responsabile del servizio Tutela Minori Claudio Vencato), oltre a rappresentanti della cooperativa Adelante, dell’università di Padova e del Comune di Verona.
Il programma ha visto i giovani in affido o in comunità partecipare a circa una ventina di incontri di gruppo, durante i quali hanno avuto la possibilità di raccontare la propria esperienza ed esprimere il proprio punto di vista, segnalando difficoltà, ma anche esigenze, obiettivi e desideri. Una sorta di grande piano di ascolto collettivo, quindi, con una duplice finalità: da una parte fornire un ulteriore supporto psicologico e sociale ai giovani partecipanti, dall’altra raccogliere indicazioni e testimonianze. Informazioni utili ai fini per capire come sviluppare nel resto del territorio veneto questa modalità di partecipazione da parte dei ragazzi a scelte cruciali per la loro vita, anche in vista della prossima revisione delle linee guida regionali per la tutela dei minori.