Oggi l’addio al medico vittima dal batterio killer. Indagini avanti dopo l’autopsia
Si svolgeranno nel corso della mattinata i funerali del dott. Paolo Demo, 66 anni, l’anestesista deceduto lo scorso 2 novembre in seguito a un’infezione, in ipotesi contratta durante un intervento chirurgico al cuore avvenuto all’ospedale S. Bortolo. Dopo quasi due anni di calvario, la morte e il lutto, arriva il commiato con la cerimonia solenne ai Carmini, nella chiesa di Santa Croce nel cuore della città (alle 10.45). Ad accompagnare il feretro la moglie Rossana e le figlie, insieme agli adorati nipoti, gli amici e i colleghi proprio del polo ospedaliero dove il medico ha prestato servizio per oltre trent’anni.
Un batterio rivelatosi killer, secondo un memoriale scritto di proprio pugno dall’esperto specialista medico, lo avrebbe colpito agli albori del 2017. Nell’ultimo anno l’aggravarsi delle condizioni di salute, fino al tragico recente epilogo. I sospetti, prima di tutto dello stesso dott. Demo, si sono concentrati sull’utilizzo di un dispositivo sanitario, solo pochi mesi dopo all’intervento cui fu sottoposto dismesso dalle sale chirurgiche del nosocomio berico. Intanto proseguono gli accertamenti tecnici e investigativi all’interno degli uffici della procura della Repubblica, mentre per i risultati dell’esame autoptico effettuato mercoledì scorso sulla salma si dovrà attendere l’esito delle analisi.
L’inchiesta ipotizza il reato di omicidio colposo. Due gli indagati ad oggi: si tratta degli ex direttori sanitari dell’attuale Ulss 8 Ennio Cardone, vicentino, e Simona Bellometti, padovana, in servizio nel biennio 2015-2017 oggetto di approfondimenti e verifiche riguardo all’utilizzo del macchinario oggi nell’occhio del ciclone.