La storia di “Piter” fa emozionare il Teatro Astra
È stata una serata ricca d’emozioni quella vissuta ieri sera al Teatro Astra di Schio con protagonista lo scledense Stefano Pieropan, per tutti gli amici “Piter”, una vita passata sul campo da calcio improvvisamente impeditagli dalla Sclerosi Multipla. L’appuntamento è stato occasione per la prima nazionale del cortometraggio “Contando le formiche”, una clip di 20 minuti che però vede davanti a sé un progetto più grande ed ambizioso, ovvero la realizzazione di un lungometraggio dal titolo “In Viaggio – I passi di Piter”. Produzione che racconterà la storia del combattente scledense e della sua malattia.
Questo viaggio racconta dunque la storia di Stefano Pieropan, un ragazzo con tanti sogni e tante ambizioni, al quale però fu diagnosticata la SM, la sclerosi multipla, all’età di ventun’anni. Ora Stefano ora di anni ne ha trentadue, allena i giovani della sua squadra di sempre, il Concordia di Schio, ma non può più scendere in campo. Negli anni della malattia il giovane ha raccontato la sua storia in un libro, dal titolo “Sulla strada con la multipla (‘nda via nost)” ed è proprio da quelle parole, da quei pensieri nati dalle paure e dal coraggio di affrontare la malattia, che è nato il progetto cinematografico diretto da Giuliano Cremasco e sostenuto dalla Banca Alto Vicentino.
Il breve filmato di ieri sera, prologo di quello che sarà il film completo, ha presentato al Teatro Astra strapieno in ogni ordine di posto un Piter da bambino con la sua squadra del cuore, il Concordia, poi il suo primo innamoramento e il suo primo viaggio verso Torino. Il luogo dove potrà forse fare del calcio la sua professione. Pieropan infatti da piccolo era stato chiamato a fare un provino alla Juventus, essendo un promettente ragazzo col pallone tra i piedi. Parallelamente a questo si vede uno Stefano già adulto che insegna alla sorella a guidare la macchina e continua con gli allenamenti di calcio. Ma è qui che le cose cambiano. Possiamo percepirlo dai suoni gravi e bassi che accompagnano il movimento di Stefano quando si tocca la mano o la gamba e, come lui, anche noi sentiamo che qualcosa non va. Il verdetto finale è di quelli che lascia senza fiato: il giovane, soli 20 anni, ha la Sclerosi Multipla.
Il colpo è molto forte, ma Stefano sembra non essersi arreso, anzi prende una decisione, quella di intraprendere un viaggio in Basilicata. Luogo dove poter, in qualche modo, riappacificarsi con se stesso e con quello che gli sta capitando. Come Piter da piccolo che parte per Torino, Stefano da grande partirà ancora per un nuovo viaggio, alla scoperta di se’ e di che cosa voglia dire essere colpiti ed accompagnati dalla SM.
“Dopo aver visto il film Basilicata Coast to Coast – ha raccontato Stefano – mi è venuta voglia di fare questo viaggio”. Il cerchio dunque si chiude così, dalla visione di una pellicola alla sua realizzazione, portandola in una sala di proiezione. Sono in tanti che hanno lavorato a questo progetto, dedicandoci impegno, animo e professionalità. Dal regista Giuliano Cremasco, allo sceneggiatore Corrado Ceron, agli attori, grandi e piccoli, che hanno presieduto alla serata di ieri.
L’ambito visivo e tecnico è stato molto ben curato, tenendo conto di un budget che non sta alla pari delle grandi produzioni cinematografiche, e la colonna sonora di Fabio Cardullo ha arricchito le sequenze dandogli la giusta profondità. Invero, il film ha presentato una potenzialità visiva e contenutistica che speriamo possa fruttare appieno nella realizzazione del lungometraggio, mostrando la sua forza e la sua sensibilità.
È una storia che vuole spalancare le porte al pubblico su ciò che sia realmente la Sclerosi Multipla, una malattia alla quale quale non esiste tutt’oggi una cura e che conta ben 110.000 casi solo in Italia. Una storia di un vero supereroe, un autentico Jeeg robot d’acciaio, che ha voluto raccontare e trasmettere a tutti il suo messaggio.
Con il patrocinio del Comune di Schio, della Regione Veneto, dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e con la collaborazione dell’ANFFAS Onlus di Schio, la produzione sta cercando ora nuovi fondi per arrivare a completare il lavoro già svolto e spera di poter portare, magari al Festival di Venezia, il film “In Viaggio – I Passi di Piter”, dandogli così la possibilità di un respiro più nazione e magari internazionale.