Esplorare il Vicentino – I Castelloni di San Marco
Sull’Altopiano di Asiago esiste un labirinto completamente scavato nella roccia, frutto del lavoro di migliaia di anni dell’acqua e dei soldati durante la Prima Guerra Mondiale: è il labirinto di roccia dei Castelloni di San Marco.
Situati lungo il ciglione che precipita sulla Valsugana, i Castelloni offrono un piacevole itinerario percorribile da tutti. Da qui è possibile avere una visione d’insieme delle foreste e della Piana di Marcesina, nonché della vicina Cima della Caldiera. Al di là della sottostante Valsugana si è al cospetto della catena del Lagorai, con Cima d’Asta che si impone fra tutte le altre cime minori. All’orizzonte l’occhio arriva ad apprezzare le Vette Feltrine e le Pale di San Martino.
Sebbene il sentiero da percorrere a piedi per raggiungere i Castelloni di San Marco sia breve, ciò non si può dire lo stesso per l’itinerario stradale; infatti, per chi vuole camminare il meno possibile è necessario, dopo aver salito da Gallio la strada per Campomulo, percorrere la lunga strada sterrata che porta a Malga Fossetta, punto di inizio del sentiero.
Per chi invece vuole evitare di portare la macchina sulle vecchie strade militari dovrà organizzare un itinerario più lungo (circa 25-30km) partendo da Campomulo o dalla Piana di Marcesina. È da ricordare che per i Castelloni di San Marco transita l’Alta Via n. 11 degli Altipiani, che da Enego solca tutta la cresta più importante dell’Altopiano arrivando al Passo Vezzena.
Da Malga Fossetta si prende il sentiero 845 che in un’ora-un’ora e mezza sale fino al labirinto di roccia. Da Marcesina invece si deve seguire il sentiero 842 dei cippi. Inizialmente il sentiero è pressoché pianeggiante, per poi salire più ripidamente nel bosco.
Giunti sulla sommità dei Castelloni di San Marco si incontra subito il cartello che indica la direzione per il labirinto di roccia: le gallerie e i cunicoli sono visitabili grazie alla numerazione dal numero 1 al numero 48 delle svolte, che permette così di non perdersi e compiere un anello osservando i punti di maggior interesse. Si transita spesso tra stretti passaggi tra la roccia chiara, su massi sospesi, in gallerie di guerra e anfratti naturali. È utile portare con sé una pila per i passaggi bui.
Passeggiando si potranno notare le magnifiche erosioni della pioggia sulla roccia, fatte di spigoli affilati, solchi profondi e guardando attentamente sembrerà di vedere delle montagne in miniatura.
Le acque che precipitano dai Castelloni di San Marco percolano nel sottosuolo attraverso un grande sistema carsico che appartiene al vicino Abisso di Malga Fossetta. Questa grotta si addentra nelle viscere dell’Altopiano di Asiago per una profondità di più di mille metri, collegandosi alle gallerie della Grotta della Bigonda il cui ingresso è situato in Valsugana.
Durante la Grande Guerra i soldati italiani sfruttarono il labirinto come fortificazione, allargando alcuni tratti e scavando delle ulteriori gallerie; in questo modo crearono un fortino inespugnabile da parte degli austro-ungarici.
Oggi i Castelloni di San Marco sono visitati da numerosi escursionisti, data anche la messa in sicurezza dei passaggi più difficoltosi con corde e scale in legno. Qui si trova una fusione tra storia e natura, un patrimonio da conoscere e preservare.