Antonio Di Maio ammette le sue colpe, ma Luigi “non ha la minima colpa”
Chiede scusa per gli errori commessi Antonio Di Maio, padre del vicepremier Luigi, in un video su Facebook nel quale racconta la sua verità sulle vicende relative alla sua azienda.
Luigi Di Maio non era a conoscenza dei lavoratori impiegati in nero nell’azienda del papà. Lo ribadisce lo stesso genitore, nel video pubblicato sulla propria pagina Facebook, nel quale legge una lettera in cui spiega: “Mi dispiace per mio figlio Luigi che stanno cercando di attaccare ma, come ho già detto, lui non ha la minima colpa e non era a conoscenza di nulla”.
“Chiedo scusa per gli errori che ho commesso, chiedo scusa alla mia famiglia per i dispiaceri che hanno provato, e chiedo scusa anche agli operai che hanno lavorato senza contratto per la mia azienda anni fa”, legge dalle pagine scritte proprio per chiedere scusa Antonio Di Maio.
“Ho sbagliato a prendere lavoratori in nero – ha dunque ammesso Di Maio senior – ma l’ho fatto perché in quel momento non trovavo altre soluzioni a una situazione difficile. Mi assumo tutte le responsabilità e sono pronto a rispondere dei miei errori, ma dovete lasciar stare la mia famiglia. Essere un piccolo imprenditore non è facile soprattutto quando le commesse non vengono pagate”.
Poi la precisazione sull’accusa di elusione fraudolenta: “Nel 2006 ho deciso di chiudere la mia azienda per debiti tributari e previdenziali che non ero in grado di pagare. Non esiste alcuna elusione fraudolenta. Questi avevano bloccato l’attività di impresa per cui non vi era altra strada che chiuderla non ho sottratto i miei beni alla garanzia dei creditori, tanto è vero che, quattro anni dopo, nel 2010, Equitalia iscrive un’ipoteca legale su due terreni e un fabbricato di mia proprietà a Mariglianella”.