Bce: confermato lo stop del quantitative easing a fine anno e tassi fermi fino allʼestate
Francoforte non sorprende. La Bce ha infatti confermato, in linea con le attese del mercato, il livello dei tassi di interesse con quello principale che resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%. Confermato anche lo stop al Qe, con la fine degli acquisti netti da gennaio, ma i reinvestimenti – spiega una nota dell’Eurotower – proseguiranno anche dopo l’aumento dei tassi. Aumento che ha, ribadito Francoforte, non avverrà almeno fino alla fine dell’estate 2019.
“Anche se i dati sono più deboli di quanto atteso, a fronte di una domanda estera e di fattori specifici di Paesi e settori, la domanda interna sottostante continua a sostenere l’espansione e a spingere gradualmente l’inflazione”. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, al termine del board della banca centrale che ha confermato da gennaio la fine del quantitative easing.
“I rischi per le prospettive (economiche dell’Eurozona, ndr) possono ancora essere considerati ampiamente bilanciati, ma il punto di equilibrio si sta muovendo verso il basso”, ha sottolineato Draghi, citando fra i fattori di rischio il protezionismo, gli senari geopolitici, i Paesi emergenti e la vulnerabilità dei mercati finanziari.
La Bce, ha detto ancora Draghi, reinvestirà i bond che ha in portafoglio che arrivano a scadenza con titoli della stessa “giurisdizione” e il portafoglio sarà aggiustato per riallinearlo alla quota di ciascun Paese nel capitale della Bce”. Parole che sembrano indicare un aggiustamento graduale. Per l’Italia, la quota nel capitale è stata appena abbassata di circa mezzo punto percentuale.